Autotrasporto, tensione con il governo: Trasportounito minaccia il fermo

di Carlotta Nicoletti

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Il primo incontro tra Ministero dei Trasporti e associazioni di categoria non porta risposte concrete. Le sigle del settore valutano la protesta

Autotrasporto, tensione con il governo: Trasportounito minaccia il fermo

Nessun passo avanti nell’incontro tra il Ministero dei Trasporti e le associazioni dell’autotrasporto. Unatras, Trasportounito e Assotir esprimono forte insoddisfazione per l’esito del confronto e annunciano possibili azioni di protesta. In particolare, Trasportounito proporrà un fermo nazionale a partire dal 31 marzo, mentre Unatras ha convocato il comitato esecutivo per valutare le prossime mosse.

Nessuna risposta concreta – Unatras denuncia l’assenza di soluzioni sui temi già discussi con il viceministro Edoardo Rixi. “Non sono state prospettate modalità chiare per rendere esigibili le norme sui tempi di attesa”, affermano le associazioni, evidenziando le difficoltà nel far rispettare i tempi di pagamento e carico-scarico delle merci.

Codice della strada e risorse – Sulle modifiche al Codice della strada, il Ministero ha promesso una legge delega in sei-otto mesi, coinvolgendo le rappresentanze dell’autotrasporto in una commissione tecnica. Tuttavia, le difficoltà nel reperire risorse rimangono un nodo critico: il Mit ha garantito di lavorare con il Ministero dell’Economia per recuperare 12 milioni di euro tagliati dai 240 milioni destinati alla categoria e per istituire un fondo pluriennale da 600 milioni per il rinnovo del parco veicolare.

Trasportounito: “Situazione insostenibile” – “Ci troviamo costretti a ricorrere alla protesta”, ha dichiarato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, annunciando l’intenzione di proporre un fermo nazionale all’assemblea del 16 marzo. “L’80% delle merci si muove grazie all’autotrasporto, e il governo deve prenderne atto”.

Assotir: “Incontro deludente” – Anche Claudio Donati, segretario generale di Assotir, si dice insoddisfatto: “Le proposte presentate non convincono, non incidono sui problemi reali del settore”. Le associazioni attendono ora il prossimo incontro, previsto entro dieci giorni, sperando in risposte più concrete.

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