Anche i vescovi di Genova e di Savona domani alla marcia della pace

di Redazione

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Da San Lorenzo al Porto Antico in corteo per diventare "fari di pace". Gli organizzatori: "Basta armi che transitano dai nostri porti"

Anche i vescovi di Genova e di Savona domani alla marcia della pace

 «Basta armi che transitano dai nostri porti. Nessuna guerra può alimentarsi della nostra complicità o indifferenza».

È l'appello che numerose associazioni rivolgono "a tutte le persone che vogliono davvero la pace". L'invito è a diventare "fari di pace" sul traffico di armi in cui siamo coinvolti, che nutre e prepara le guerre attorno a noi, sempre più vicine" e l'appuntamento è per domani pomeriggio a Genova, in Piazza San Lorenzo, davanti alla cattedrale a partire dalle ore 15.

Tra gli organizzatori vi sono Pax Christi, C.A.L.P., Tavolo Giustizia e Solidarietà coordinato da Caritas Genova, l'ANPI e varie associazioni del mondo laico ed ecclesiale genovese e ligure. Interverranno i vescovi di Genova e Savona, Marco Tasca e Calogero Marino.

Un corteo partirà da San Lorenzo per arrivare al Porto Antico, con le bandiere della pace. I manifestanti consegneranno all'Autorità Portuale un documento sulla trasparenza dei carichi e sul divieto di transito alle "navi della morte".

Come spiegano gli organizzatori, i lavoratori del porto di Genova hanno visto più volte «con i loro occhi armi da montare, carri armati, sistemi di puntamento, proiettili, carichi che transitano abitualmente dal porto di Genova e destinati a paesi in conflitto». Questo perché «in nome della libertà di mercato, l'industria delle armi non vuole limitazioni o controlli, tanto meno che siano divulgate informazione sui suoi affari».

L'invito è, pertanto, a non chiudere gli occhi perché «il fiorente mercato della guerra inizia e passa anche qui da Genova, dove oggi siamo tutti in apprensione e disponibili ad accogliere i profughi ucraini, sentendoci emotivamente scossi da una guerra sul suolo europeo».

Però «la guerra la prepariamo sempre noi con le nostre aziende che fanno ricerca e sviluppo di sistemi militari".