Amianto in Regione, Bertocchi e Foti (CISL FP): “Mai più i lavoratori in Via D’Annunzio 111 dopo la scoperta dell’amianto”

di steris

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"Decenni di mancati investimenti, situazione grave. In tutta la Liguria, da Sarzana a Ventimiglia, le sedi regionali versano in condizioni critiche"

Amianto in Regione, Bertocchi e Foti (CISL FP): “Mai più i lavoratori in Via D’Annunzio 111 dopo la scoperta dell’amianto”

La CISL FP Liguria lancia un allarme sulle condizioni di sicurezza e vivibilità degli edifici regionali, con un caso particolarmente grave in via D’Annunzio 111 a Genova, dove è stata riscontrata la presenza di amianto. In una nota congiunta, il segretario generale Gabriele Bertocchi (foto) e Carmen Foti, responsabile dell’ente Regione per la sigla sindacale, esprimono profonda preoccupazione per l’esposizione dei lavoratori a rischi per la salute e chiedono interventi immediati.

“La scoperta dell’amianto è inaccettabile – dichiarano Bertocchi e Foti –. L’Ente ha confermato la presenza della sostanza, ma non ha ancora fornito garanzie concrete sul futuro di quegli spazi. Sebbene i lavoratori siano stati temporaneamente collocati in smart working, rifiutiamo categoricamente un loro eventuale rientro in quella sede. Chiediamo una presa di posizione ufficiale da parte della Regione.”

Ma il problema, secondo il sindacato, va ben oltre via D’Annunzio. “Decenni di mancati investimenti hanno lasciato un’eredità pesantissima. In tutta la Liguria, da Sarzana a Ventimiglia, le sedi regionali versano in condizioni critiche: d’estate si raggiungono i 35 gradi in alcuni uffici, mentre d’inverno il freddo è tale da costringere i dipendenti a lavorare con il cappotto.”

Tra le criticità più gravi segnalate ci sono infiltrazioni d’acqua che compromettono i soffitti, impianti di riscaldamento obsoleti, infissi deteriorati e una generale mancanza di accessibilità per le persone con disabilità.

“Non si tratta più solo di disagi, ma di una questione di sicurezza e diritti fondamentali – proseguono i rappresentanti della CISL FP –. Serve un piano straordinario di manutenzione e messa in sicurezza di tutte le strutture. La salute dei lavoratori non può essere una variabile secondaria.”

Il sindacato chiede alla Regione un cambio di rotta deciso: investimenti concreti, trasparenza e l’impegno a garantire ambienti di lavoro dignitosi e sicuri. “La tutela della vita e della salute dei dipendenti deve diventare una priorità assoluta”, concludono Bertocchi e Foti.

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