Ambiente, il satellite europeo Biomass decolla dalla Guyana Francese: analizzerà le foreste tropicali
di Andy Woodrook
La missione misurerà con precisione il carbonio custodito dagli alberi, colmando un vuoto nei dati scientifici globali

È partito con successo dalla base europea di Kourou il razzo Vega C, portando in orbita Biomass, un satellite dell'Agenzia Spaziale Europea progettato per analizzare le foreste tropicali in tre dimensioni e misurare con precisione la quantità di carbonio che vi è immagazzinata, un'informazione chiave per comprendere l'evoluzione del cambiamento climatico.
Lancio riuscito – Il razzo Vega C è stato lanciato in perfetto orario, alle 11:15 e 52 secondi ora italiana. Dalla base del Centro spaziale europeo in Guyana Francese, il razzo ha tracciato un arco nel cielo rischiarato dalle prime luci dell’alba. Dopo 57 minuti, il quarto stadio ha rilasciato in orbita il satellite Biomass, a 666 chilometri di altezza, e le prime rilevazioni del segnale sono arrivate poco dopo dalle antenne situate nella base di Troll, in Antartide.
Obiettivi scientifici – Biomass è il settimo satellite del programma Earth Explorers dell’Esa, che ha l’obiettivo di esplorare specifici fenomeni ambientali. Come i suoi predecessori Goce e Aeolus, anche Biomass svolge un compito scientifico mirato e complesso: mappare in 3D le foreste tropicali per stimare con maggiore accuratezza la quantità di carbonio che contengono. “Con Biomass potremo finalmente definire con grande dettaglio questo valore. Dati che finora mancavano, che colmeranno una mancanza cruciale per i modelli di simulazione del clima mondiale”, ha spiegato Simonetta Cheli, direttrice dell’osservazione della Terra dell’Esa.
Radar innovativo – Il satellite è dotato di un radar in banda P, il primo di questo tipo nello spazio, capace di penetrare il fitto fogliame delle foreste e analizzare l’intero volume vegetale, dalle chiome alle radici. L'antenna, con un diametro di 12 metri, sarà completamente dispiegata nei prossimi giorni, dopo una serie di test sugli strumenti. "L'obiettivo finale è pesare tutta la biomassa delle foreste mondiali", ha dichiarato Mark Drinkwater, a capo della divisione scientifica dell’Esa per le missioni terrestri.
Preparazione e dati – Il sistema è stato addestrato sul campo nella stazione di Paracou, nella Guyana Francese, nei pressi della base di lancio. “Abbiamo dovuto prima di tutto capire la foresta”, ha detto Thuy Le Toan, ideatrice della missione, descrivendo gli anni di rilevamenti a terra, su torri e con radar aerei. Piccole aree di 100 metri per lato sono state osservate quotidianamente per anni, per correlare le variazioni locali alle osservazioni che verranno fatte da centinaia di chilometri di distanza.
Industria spaziale – Biomass è frutto della collaborazione tra diverse aziende europee sotto la guida di Airbus. Leonardo, Telespazio e Thales Alenia Space hanno fornito contributi rilevanti alla missione. Vega C, lanciato per la quarta volta, è realizzato da Avio, con sede a Colleferro, vicino Roma. “Ogni lancio è una sfida – ha affermato l’amministratore delegato Giulio Ranzo – in questo caso era fondamentale rispettare i tempi, dato che la missione prevede passaggi sempre alla stessa ora sullo stesso punto della Terra”.
Contesto ambientale – Secondo le stime, le foreste tropicali immagazzinano circa 8 miliardi di tonnellate di carbonio, ma finora i dati erano poco precisi. Con Biomass, gli scienziati sperano di colmare questo vuoto informativo, contribuendo a una comprensione più dettagliata dell’impatto delle foreste nel ciclo del carbonio e nei modelli climatici globali.
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