Alberghi pieni fra il 60 e l'80%: Pasqua in calo sul fronte del turismo
di Claudio Cabona
I dati dell'Osservatorio Regionale: dopo il crollo del Morandi il turismo in città ha retto e Airbnb è sempre più radicato
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Nel pieno di diversi ponti festivi gli albergatori genovesi stringono i denti: 60% di occupazione negli alberghi di lusso, 80-85% nei piccoli e medi. L’uovo di Pasqua rischia di essere molto più piccolo del previsto. C’è chi spera in un’impennata last minute, chi è convinto sia il riflesso delle difficoltà post Ponte Morandi. L’anno scorso, infatti, la Pasqua aveva portato a un livello di occupazione delle strutture alberghiere pari al 90%. Vero che il mercato sta cambiando, Airbnb è sempre più potente, vero anche che i conti si fanno sempre alla fine.
A questo punto la domanda sorge spontanea: in che stato di salute è oggi il turismo a Genova dopo la caduta di Ponte Morandi? I dati dell’Osservatorio Turistico Regionale raccontano che davanti a un crollo dei “day visitors”, cioè dei turisti mordi e fuggi, quelli che vengono in giornata in città, c’è stata una buona tenuta delle “presenze”, ovvero di chi si ferma a dormire almeno una notte. Se sul primo fenomeno non è possibile recuperare dati precisi, seppur il calo dei “day visitors” nei mesi scorsi sia stato avvertito da diversi recettori cittadini, sul secondo target invece ci sono tutti i numeri che servono per capire la situazione.
Innanzitutto i dati relativi a gennaio di quest’anno indicano oltre 104 mila presenze, di cui oltre 70 mila italiani e i restanti 30 mila stranieri, evidenziando quindi un più 3% rispetto al 2018. Questo significa che il 2019, sul fronte turistico, è iniziato meglio del 2018. Per capire quanto il crollo del Morandi abbia intaccato o meno il turismo in città è necessario dividere l’anno in due: da gennaio a luglio 2018, con un milione e 102 mila presenze si registra un incremento di oltre il 5% nelle presenze rispetto all’anno precedente, il 2017. Nei primi sei mei del 2018 quindi i numeri sorridono. Poi il 14 agosto crolla il Morandi. Fra agosto e dicembre 2018, con oltre 800 mila presene, si registra una flessione dello 0,96% rispetto al 2017, l’anno migliore per i flussi turistici verso Genova. L’anno scorso dopo la caduta del Morandi, Genova quindi rispetto al 2017 ha perso solo 7.794 presenze. Insomma, il turismo ha retto anche trainato da nuovi mercati. Davanti all’arretramento di turisti francesi, tedeschi e svizzeri sono cresciuti gli inglesi grazie ai nuovi voli diretti per Manchester e Bristol, quelli russi, con l'incremento dei voli diretti Genova-Mosca, e quelli americani. C’è anche un altro dato interessante che sembra spiegare il campanello d’allarme lanciato dagli albergatori: nel 2018 i pernottamenti registrati da Airbnb a Genova ammontano a 281.187, +28% rispetto al 2017. In questo settore è in atto una rivoluzione.
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