Addio a Marco Sciaccaluga, luci soffuse e musica dei Doors in teatro per la camera ardente

di Alessandro Bacci

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Questa mattina il Teatro della Corte di Genova ha accolto il feretro del regista, sabato l'ultimo addio e la cremazione a Staglieno

Addio a Marco Sciaccaluga, luci soffuse e musica dei Doors in teatro per la camera ardente

È stata allestita questa mattina la camera ardente per Marco Sciaccaluga al Teatro della Corte di Genova. Lo scenario in teatro è estremamente suggestivo, proprio come avrebbe voluto il regista. Il feretro al centro del palco, luci soffuse in un teatro vuoto e il sottofondo dei Doors a completare la cornice. Sabato alle 11, ancora in teatro, ci sarà l'ultimo addio con ingresso a invito e uno schermo posizionato fuori per chi volesse seguire la manifestazione. Al termine della cerimonia il feretro sarà trasportato a Staglieno per la cremazione.

"Se ne va il più grande regista italiano e molti non lo hanno capito, forse perché lo avevano lì, in casa", dice Eros Pagni, icona del teatro italiano e di quello genovese, strettissimo collaboratore del regista e attore genovese scomparso ieri. Quella di Sciaccaluga era una "presenza" forte non solo come regista, ma anche come grande didatta della Scuola di Recitazione, della quale aveva mantenuto la direzione, anche dopo essere andato in pensione. Pagni ha lavorato con Sciaccaluga quasi tutta la vita, a partire dallo spettacolo d'esordio del giovane regista nel 1975, "Equus": "Il mio stato d'animo è di totale disperazione. Con Marco ho avuto i momenti più importanti della mia carriera, ho raggiunto traguardi notevoli proprio nei suoi spettacoli. Non posso che dirgli un grazie dal profondo del mio cuore".

"Ci sono figure che ci fanno ricordare di essere comunità teatrale - è il commento di Davide Livermore, direttore del Teatro di Genova -. Lui era una di queste personalità, talmente aggregante, legato alla storia del saper fare bene le cose. Sono fiero del rapporto che avevamo instaurato, di totale stima e rispetto. Mancherà al teatro, mancherà all'Italia un grande artista e un grande didatta. E tocca a noi raccoglierne l''eredità".

"Eravamo coetanei - ricorda il regista Giorgio Gallione - ma io mi sono avvicinato un po' più tardi al teatro rispetto a lui che è stato un enfant prodige, per cui è stato lui a farmi il primo provino. Gli debbo dire grazie perché mi è stato silenziosamente vicino nei primi anni di carriera".

"Marco mi ha portato per mano nel teatro - aggiunge Andrea Nicolini, attore, musicista, cugino di Sciaccaluga -. Vedevo la sua passione per il palcoscenico nei suoi occhi, sapeva comunicare in maniera incredibile. Mi ricordo quando da piccolo andavo con lui a vedere i suoi spettacoli. Gli debbo il mio innamoramento per le scene, la scoperta di un mondo straordinario".