A Telenord la storia del Carlo Felice, da cratere bellico a simbolo di rinascita

di Redazione

Il Carlo Felice, uno dei teatri più belli e moderni d’Italia, fu inaugurato il 7 aprile 1828 su progetto dell’architetto Carlo Barabino

Dopo oltre quarant’anni di silenzio e macerie, il Teatro Carlo Felice è tornato a essere il cuore pulsante della cultura di Genova e dell’Italia. Telenord gli dedica una sezione Live, in onda martedì 4 novembre alle 18 (replica alle 23), con Paolo Zerbini e Simone Galdi in studio.


Il Carlo Felice, uno dei teatri più belli e moderni d’Italia, fu inaugurato il 7 aprile 1828 su progetto dell’architetto Carlo Barabino, sui resti della chiesa di San Domenico. Il debutto fu affidato a Vincenzo Bellini, che conquistò il pubblico e lo stesso Re.


La Seconda guerra mondiale segnò però un momento tragico: nella notte tra il 7 e l’8 agosto 1943 i bombardamenti lasciarono in piedi solo i muri perimetrali e il suggestivo pronao neoclassico. Piazza De Ferrari rimase così ferita per oltre quarant’anni, chiusa da staccionate e sommersa dalle rovine.


Il sogno della ricostruzione si concretizzò solo grazie ai fondi delle Celebrazioni Colombiane del 1992. Il nuovo teatro, completato nel 1991 e progettato da Aldo Rossi, Ignazio Gardella, Fabio Reinhart e Angelo Sibilla, dispone di 2.000 posti, una torre scenica alta 63 metri e un design che richiama l’eleganza del Nord Europa. L’uso del legno garantisce un’acustica straordinaria, restituendo al Carlo Felice il fascino e la magnificenza originari.


L'amarcord di Telenord ripercorre questa rinascita con filmati d’epoca, fotografie e testimonianze, raccontando come da un vero e proprio “buco nero” di rovine sia rinata una delle piazze simbolo della nuova Genova.

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