91enne lascia 5 milioni in beneficienza, il notaio: "Pressata dai parenti, volontà chiara"
di Gregorio Spigno
Piero Fracassi, il notaio di Genova che ha redatto il testamento racconta: "Era pienamente capace di autodeterminarsi: è scritto nelle perizie"
La dentista Angela Torelli se ne è andata in bello stile, a 91 anni, lasciando 5 milioni di euro in beneficienza. Lega del Filo d'Oro, Picolle Sorelle dei Poveri, Fondazione italiana Ricerca sul Cancro e Gigi Ghirotti sono state le associazioni destinatarie dei beni della dottoressa.
Il testamento è stato redatto dal notaio Piero Fracassi, che a Telenord ha raccontato il percorso che ha portato la signora a questa nobile decisione.
"Non sono rimasto sorpreso: la volontà della dottoressa Torelli era chiara da tempo - ha esordito Fracassi -. Si è trattato solo di individuare i soggetti a suo avviso più meritevoli di queste attribuzioni. Ha individuato come eredi la Lega del Filo d'Oro, le Piccole Sorelle dei Poveri, la Fondazione italiana Ricerca sul Cancro e la Gigi Ghirotti, poichè la vicenda della scomparsa del marito l'aveva colpita".
Parenti... scontenti: "La dottoressa, per sua scelta, non aveva avuto figli. Lei e suo marito avevano dedicato la loro vita al lavoro, accumulando una fortuna discreta. Non avevano parenti prossimi se non i nipoti, ma la dottoressa era rimasta molto amareggiata dal fatto che, in prima battuta, i nipoti avessero nominato un amministratore di sostegno al marito, bypassandola. Poi, dopo la scomparsa del marito, hanno promosso un'azione per nominare un amministratore di sostegno sostenendo una sua incapacità di agire. La procedura è stata respinta e i parenti hanno impugnato il decreto che aveva rigettato la nomina dell'amministratore di sostegno. Questa l'ha profondamente addolorata, e l'ha portata alle determinazioni del testamento che erano già maturate consapevolmente".
"Quando si riceve un testamento di una persona in età avanzata, anche se la si conosce bene come nel mio caso e non si abbiano dubbi sulla capacità di autodeterminarsi, è buona prassi procurarsi un certificato di un medico neurologo che attesti l'inesistenza di patologie che compromettano la capacità di agire. Ciò avevo fatto, ma in realtà la dottoressa Torelli ha voluto sottoporsi a numerose perizie psichiatriche e neurologiche al fine di contrastare con efficacia la nomina dell'amministratore di sostegno. Il Covid e il lockdown hanno fatto sì che la vicenda si trascinasse per qualche tempo, ma il giudice ha respinto recisamente questa istanza di nomina. La vicenda si è aggravata da un punto di vista emotivo perchè i parenti hanno impugnato anche il decreto di rigetto. Non c'è stato tempo di vedere la fine di questo processo perchè la dottoressa è mancata dopo poco tempo, in 4 mesi, a causa di un aggravarsi di una patologia tumorale che in realtà non era stata diagnosticata. E' stata una vicenda un po' a sorpresa: c'è chi dice, anche nelle perizie, che le pressioni psicologiche avrebbero potuto compromettere anche la sua salute".
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