Rigassificatore, Vado Ligure 'scampa' il pericolo mentre Piombino adesso se lo tiene stretto

di Matteo Cantile

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Un'opportunità svanita? Stando alle ultime da Piombino e alla voglia di Ravenna di raddoppiare il suo, sembra che in fin dei conti l'infrastruttura renda

Rigassificatore, Vado Ligure 'scampa' il pericolo mentre Piombino adesso se lo tiene stretto

E se Vado Ligure avesse perso una colossale opportunità economica rinunciando a ospitare il rigassificatore? La domanda è legittima visto che Piombino, la località toscana che avrebbe voluto sbarazzarsi della Golar Tundra (oggi ribattezzata Italis Lng), ora sembra avere cambiato idea e pare pronta a tenersi stretta questa controversa infrastruttura. 

Opportunità - “Un rigassificatore – spiega a Telenord il capitano Antonio Lozzi, amministratore delegato della Pb Tankers, società che si occupa di trasporto di materie chimiche e petrolifere, compreso il gas liquido – genera un indotto di decine di milioni di Euro. La nave che è ormeggiata a Piombino ha un programma fully booked fino alla fine del 2025, con una nave gasiera a settimana sempre garantita. Al fatturato che è direttamente connesso a queste operazioni vi è poi l'indotto sul porto, i rimorchiatori (il rigassificatore di Piombino ne tiene occupati due per 365 giorni l'anno, ndr), l'ospitalità degli equipaggi: attorno a queste navi ruota un'intera economia al punto che il porto di Ravenna farebbe ponti d'oro per ospitare un secondo rigassificatore”.

Pericoli - “I rischi connessi a un rigassificatore sono più percepiti che reali – continua Lozzi – si tratta di attività sicure che non possono nuocere alle comunità locali al punto che Barcellona ne ha uno sostanzialmente in città. A Vado, peraltro, il rigassfiicatore sarebbe stato ormeggiato a 4 km dalla costa, i cittadini non si sarebbero nemmeno accorti della sua presenza, tutt'al più avrebbero notato, da molto lontano, una nave più bella di molte altre”.

Questione superata – Resta il fatto che il ritrovato feeling tra Piombino e il suo rigassificatore esclude, almeno nel medio termine, un suo possibile trasferimento a Vado Ligure: la questione, peraltro, sembra ormai archiviata anche all'interno di quello stesso centrodestra che pure ne aveva paventato l'arrivo a partire dall'anno scorso. In campagna elettorale, del resto, tutti i partiti si sono impegnati a chiudere l'ipotesi con un nulla di fatto. Una scelta che, però, potrebbe rappresentare una buona occasione mancata.