Ipotesi zone rosse dalle 21 a Genova, Toti: "Non si tratterà di un coprifuoco"
di Redazione
"Sono più delle aree con divieto assoluto di assembramento", chiarisce il presidente. "Stiamo valutando i dati del contagio, queste misure richiedono ponderazione"
"Non paliamo di coprofuoco, che significa stare in casa: ci atterremo al Dpcm del presidente del consiglio che parla di divieti di sosta e transito delle persone, che permette il movimento in alcune zone solo agli abitanti e ai titolari dei negozi legittimamante aperti. Si potrebbero definire aree con divieto assoluto di assembramento". Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti parla delle misure che saranno discusse insieme al sindaco di Genova Marco Bucci questo pomeriggio, per decidere quali zone del capoluogo sono da considerarsi a rischio assembramento ed eventualmente chiuderle dopo le 21 di sera, come è previsto dal Dpcm del 18 ottobre.
"Saranno analizzate le valutazioni di Alisa e del Cts regionale, poi il sindaco, come prescrive il Dpcm deciderà il da farsi in collaborazione con il Prefetto", continua Toti.
Sulle tempistiche dell'ordinanza, Toti dubita che verrà emanata in giornata: "Non credo che arrivi già oggi, ma tutto e possibile. I dati di previsione della giornata del 20 ottobre ci segnalano tantissimi tamponi e che il virus è molto presente a Genova, mentre nelle altre province liguri la crescita è meno forte. Valuteremo la situazione, questi interventi vanno pensati con estrema cautela e ponderazione".
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