Liguria in zona gialla, baristi e pasticceri: "Non fateci richiudere a Pasqua"

di Redazione

"Abbiamo cercato di ovviare a questa crisi, ora chiediamo al governo di essere lungimirante"

E' ufficiale, dalla mezzanotte tra domani e lunedì, il ritorno in zona gialla della Liguria. Decadranno quindi le restrizioni previste per la zona arancione, a eccezione delle misure prese per l’estremo Ponente“. 

Riaprono bar e ristoranti: i locali potranno far consumare i clienti sul posto dalle 5 alle 18. Dopo quest’orario potranno restare aperti per l’asporto solo gli esercizi dotati di una cucina, per il resto è sempre consentita la consegna a domicilio. Abbiamo sentito l'opinione di baristi e pasticceri:

"La zona arancione implica non pochi problemi, soprattutto per la zona del bar che ovviamente lavora molto poco rispetto ai trend normali. Anche la pasticceria perde qualcosa e purtroppo la coda esterna non facilita perchè alcune persone, quando è troppo lunga, desistono, e questo per noi è una perdita. Un anno di pandemia ha portato sicuramente più consapevolezza di cosa possiamo fare e cosa non possiamo fare - afferma Filippo Tagliafico, titolare della "Pasticceria Tagliafico" -. Il lato positivo è che ovviamente poi ognuno ha cercato di ovviare a questa pandemia magari con la scelta della vendita sul web o cose di questo genere. Chiediamo al governo di essere lungimirante, di capire cosa è veramente giusto per il Paese, perchè è chiaro che dobbiamo metterci le mascherine e cercare di stare attenti, però in maniera consapevole non con delle esagerazioni che non hanno senso".

"Siamo soddisfatti in parte del ritorno alla zona gialla da lunedì. Dietro un crollo psicologico dove stiamo vivendo da un anno a questa parte, stiamo vivendo giorno per giorno contenti del fatto che si possa lavorare in una maniera differente da quella arancione. ma non è lavorare sicuramente. - spiega Dilio Alfredo, titolare "Caffetteria Orefici" -. E di volta in volta tutti i vari step portano u volume d'affari sempre minore. Oltre ad essere cambiato il lavoro siamo tutti psicologicamente e fisicamente provati, il relazionarsi ed il comunicare con gli stessi clienti è peggiorato e finanziariamente c'è un 70% in meno, mi sembra chiara ed evidente la problematica che può esserci a monte".

"Noi abbiamo aperto lo scorso dicembre in piena pandemia. E'stato un momento molto difficile perchè veniamo da un locale storico come "Panificio Padrone" e da dicembre abbiamo iniziato questa nuova avventura in via XX settembre sapendo che comunque sarebbe stato un anno difficile anche questo 2021 però siamo fiduciosi con le migliori intenzioni di andare avanti. - Travaglini Luca, titolare "Bakery 1970 Travaglini"-. Il problema è che manca tanta gente, gli uffici stanno chiusi, si lavora con lo smart working in casa, c'è molta meno gente che gira. Al governo chediamo serietà e rispetto per i lavoratori perchè le ultime decisioni prese dal governo passato, di comunicare le date di chiusura e apertura in modo così frettoloso, in 24h, dall'oggi al domani, con ristoratori, gente che aveva tavoli prenotati, l'ho trovato un po' sbagliato".

"Secondo me ci riaprono da lunedì per poi, speriamo non succederà, farci chiudere a Pasqua di nuovo quest'anno. Già l'anno scorso ci hanno fatto chiudere per il lockdown totale e ne abbiamo risentito. Ora la cliente è più intimorita e più nervosa e ci adattiamo a tutto. - Alessandro Di Marco, "Bar caffetteria Pasqualini"-. Ora chiediamo al governo di riaprire tutto e farci lavorare come si deve, aprire i ristoranti, aprire tutto, così inizia a girare un po' di lavoro a tutti e saremo tutti un po' più felici".