Vertenza al Galliera, cauta soddisfazione dei sindacati dopo l'incontro con Toti e il direttore Quaglia

di Redazione

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Un’apertura di dialogo che servirà non solo per approfondire gli argomenti contestati, ma anche per trovare una soluzione condivisa e percorribile

Vertenza al Galliera, cauta soddisfazione dei sindacati dopo l'incontro con Toti e il direttore Quaglia

In riferimento all’incontro (di oggi 27 maggio) sulla Vertenza Galliera tra Fp Cgil, Uil Fpl, il Presidente della Regione  Giovanni Toti e il Direttore del Dipartimento Salute professore Francesco Quaglia, in conseguenza al percorso di mobilitazione intrapreso dalle scriventi riguardo le drammatiche condizioni di lavoro del personale, la contrazione degli organici e l’incertezza sul futuro dell’Ospedale storico, le segreterie territoriali di Fp Cgil e Uil Fpl esprimono cauta soddisfazione per la disponibilità dichiarata dal presidente Toti circa un percorso di confronto tra Istituzioni, Direzione dell’E.O. Ospedali Galliera e sindacato. 

Un’apertura di dialogo che servirà non solo per approfondire gli argomenti contestati, ma anche per trovare una soluzione condivisa e percorribile che consenta di scongiurare la circostanza paradossale e inaccettabile per la quale gli stessi operatori sanitari, attraverso il taglio delle loro retribuzioni, debbano farsi carico dei maggiori costi provocati dagli sforzi e dal contributo fondamentale nel contrasto all’emergenza epidemiologica in termini di assistenza ai pazienti contagiati e di riconversione posti letto Covid-19. 

Per le nostre Organizzazioni Sindacali deve essere trovata necessariamente una soluzione agli enormi disagi che affliggono, da troppo tempo, i lavoratori ormai stremati e scoraggiati non solo per le energie impiegate nel contrasto alla pandemia, ma anche per l’incertezza sul loro futuro, per i tagli alle loro retribuzioni già assolutamente inadeguate alle responsabilità del proprio ruolo nonché per la scarsa se non assente considerazione della professionalità e delle competenze dimostrate in ogni occasione, compresa quella dell’emergenza epidemiologica. Non vogliono essere chiamati eroi, ma nemmeno essere dimenticati o dover addirittura pagare di tasca propria i maggiori costi provocati dalla pandemia dopo averla contrastata mettendosi al servizio dei cittadini.