Ventimiglia, la scrittrice Michela Murgia: "C'è un regime fascista". Il sindaco Di Muro: "Venga a trovarci"
di Edoardo Cozza
L'autrice attacca sulla vigilanza al cimitero per impedire ai migranti l'uso dei bagni, il primo cittadino: "Non sa cosa viviamo ogni giorno"
Ventimiglia dominata da un "Regime fascista". Così la scrittrice Michela Murgia ha etichettato l'amministrazione del sindaco leghista Flavio Di Muro perché ha istituito un servizio di vigilanza privata all'ingresso del cimitero per impedire ai migranti - da sempre accampati in quell'area - di usare i bagni e le fontanelle.
"La invito a Ventimiglia - risponde Di Muro -. Venga a vedere coi suoi occhi quello che succede. Venga a toccare con mano quello che i miei cittadini sono costretti a vivere ogni giorno. E glielo dico nel pieno rispetto di quello che lei ogni giorno affronta".
Di Muro da una parte spiega le ragioni della propria scelta, dall'altra sottolinea che "i ventimigliesi sono accoglienti, sono persone di cuore. Lo hanno dimostrato in tanti anni di emergenza. Ora sono esasperati dal comportamento maleducato e irrispettoso di chi profana anche luoghi sacri e - soprattutto - da chi pontifica senza aver mai vissuto situazioni del genere". E conclude: "A tutti noi piacerebbe vivere nella nobile campagna del Chianti o in una via riservata dei Parioli. Chi vive la nostra realtà ogni giorno merita rispetto e attenzione. Lo stesso che le auguro per superare le difficoltà che sta affrontando. Venga a trovarci, Michela, potrebbe scoprire che la realtà è ben diversa dalla finzione narrativa che - spesso per scarsa conoscenza - qualcuno descrive".
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