Una politica impreparata e confusa
di Paolo Lingua
Nell’arco di 48 ore, sia pure partendo a sorgenti di natura diversa, sono emersi due episodi inaccettabili, ma purtroppo grotteschi, che hanno alla loro origine la confusione l’ignoranza dell’attuale ceto politico e amministrativo. In comune è emerso un documento che ha messo sullo stesso piano il comunismo e il nazifascismo, in parte approvato e in parte frutto di astensione anche da parte di chi avrebbe dovuto indignarsi. Oggi è uscito un comunicato della Asl 5 della Spezia che ha inserito gli omosessuali tra i malati a rischio in funzione del piano di vaccinazione. Poi siamo stati inondati a tutti i livelli mediatici di dichiarazioni di modifica, di ratifica e di scuse. Abbiamo assistito a fenomeni di ignoranza culturale e politica e di confusione mentale. E ci fermiamo di fronte al sospetto di qualunquismo ideologico e di malafede politica. Ci limitiamo ad alcune considerazioni molto elementari perchè forse gli interlocutori non sono all’altezza di ascoltare e di seguire il ragionamento di una disquisizione storica e ideologica. Partiamo da nazifascismo e comunismo.
Entrambe le ideologie, poi realizzate in esperienze politiche concrete, non appartengono all’area della democrazia e del liberalismo. E fin qui siamo d’accordo. Ma non sono la stessa cosa e per questo non possono essere inserite nello stesso contenitore facendo di tutt’erba un fascio. Sono storie che hanno segnato, per fortuna, un sostanziale fallimento storico e ormai fanno parte in sostanza del passato. Un passato sconfitto. Ma hanno radici ed evoluzioni completamente differenti e non possono essere accomunate. Il documento del comune di Genova resta una dichiarazione al limite dell’assurdo, frutto ormai di generazioni politiche senza cultura e senza capacità di distinguo. La vecchia politica, tanto vituperata, non sarebbe mai arrivata a tanta sgangherata superficialità.
Stupefacente poi, se agganciamo pregiudizi ideologici a una cultura che dovrebbe essere anche sanitaria e scientifica, la sortita della Asl 5 della Spezia nella quale gli omosessuali (senza indicazione di specifici problemi di natura sanitaria) sono stati equiparati sulle categorie per le quali occorre un distinguo nella somministrazione dei vaccini anticovid che verranno somministrati nei prossimi giorni. Quando pensiamo che persino la Chiesa, tramite papa Francesco, ha superato i pregiudizi nei confronti degli omosessuali, restiamo allibiti di fronte a qualcosa di più pesante e di più grave del documento della Asl 5. E’ vero che sono sorte immediatamente proteste e denunce e nel volgere di poche decine di minuti sono emerse scuse e modifiche del documento. Resta però vistosa la gaffe, a voler usare un termine generoso. Perché non si tratta d’un errore materiale ma si una dichiarazione molto esplicita che certamente qualcuno ha scritto e che poi è stata avvalorata prima di rendere pubblica la comunicazione.
Lasciamo perdere i processi ma fermiamoci ai grossolani errori di pensiero e di scrittura che provengono da sedi istituzionali di prestigio. Le riflessioni per cercare di capire ci portano molto in là con il ragionamento: sono frutto di ignoranza p di superficiale qualunquismo, un retaggio che credevamo perduto e ormai svanito nel passato? Abbiamo ceti politici e intellettuali che non hanno più cultura storica e che, come in molti campi operativi, annaspano in un incredibile e imperdonabile superficialità? E’ possibile se cerchiamo di fare connessioni e riflessioni di massima. Ma è una condizione la nostra molto deprimente e molto amara, perché non siamo di fronte a uno scontro politico, magari duro a, per certi aspetti, persino comprensibile. Siamo di fronte, purtroppo, a un vuoto pneumatico che non avremmo mai immaginato.
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