Uisp: Vivicittà Porte Aperte, a Marassi tutti liberi di correre insieme
di Maria Grazia Barile
1 min, 51 sec
L'iniziativa coinvolge diverse città italiane
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Prosegue in tutta Italia il percorso di Vivicittà all’insegna dello sport e dei diritti per tutti. La “corsa più grande del mondo” continua a far correre il Paese entrando anche negli istituti penitenziari delle nostre città. Ed è stata sicuramente una giornata diversa quella che hanno vissuto, a Genova, oltre settanta carcerati, tra giovani e meno giovani, della Casa circondariale di Marassi. Tre chilometri di corsa in libertà tra l'interno e l'esterno di quelle mura che sono diventate temporaneamente la loro casa. Si è infatti svolta l'ottava edizione di "Vivicittà – Porte Aperte”, sotto il coordinamento di Tommaso Bisio, responsabile nazionale del settore Atletica leggera Uisp, un evento reso possibile grazie all'attento lavoro organizzativo e alla sensibilità dell'Uisp, dei suoi dirigenti ed istruttori, e frutto della collaborazione tra il Comitato Territoriale Uisp di Genova, la direzione del carcere di Marassi, il corpo della Polizia Penitenziaria, Regione Liguria.
A Marassi una giornata quasi di festa. C'è chi l'ha presa seriamente, chi come l'occasione per stare un po' di tempo in più all'aria aperta e perchè no, scambiare una battuta con quelli che sono diventati in questo periodo forzato di reclusione dei veri e propri amici. Tanti i parenti fuori dal carcere ad aspettare il passaggio di corsa (chi più, chi meno) fuori da quella cinta che segna il confine per chi ha commesso un reato e ora deve espiare la propria colpa. All'interno della struttura si è svolto anche un torneo di calcio, un altro modo per creare socialità in nome dello sport. Da una parte le grate delle finestre e le magliette e i pantaloni stesi a cercare il sole a fare da cornice, dall'altra i partecipanti all'evento che si sono prima di tutto divertiti e poi hanno fatto anche un po' di sano sport.
"Un impegno che portiamo avanti da tanto tempo - spiega il presidente regionale e vicepresidente nazionale del Uisp Tiziano Pesce - questo evento vuole essere un ponte tra la città e le persone che si trovano all'interno dell'istituto. Questo è un luogo di educazione ma soprattutto rieducazione. Il carcere è una parentesi della vita, perchè tutti questi ragazzi sono prima di tutto cittadini con i loro diritti e lo sport è capace davvero di unire tutti"
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