Uiltrasporti: "Venerdì 18 sciopero per un settore aereo al collasso"

di Edoardo Cozza

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Viglietti e Tarlazzi: "Sul tavolo anche la questione Ita: serve una compagnia di bandiera all'altezza"

Uiltrasporti: "Venerdì 18 sciopero per un settore aereo al collasso"

"Siamo stati costretti ad indire uno sciopero generale di 4 ore per venerdì 18 giugno, da mesi chiediamo al Governo l’istituzione di un tavolo di crisi per l’intero settore che è al collasso ma non riceviamo risposte e se riscontreremo il perdurare di questo silenzio saremo costretti a indire nuove mobilitazioni”, dichiarano così il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e quello nazionale, Ivan Viglietti.

“Per il bene del trasporto aereo italiano è necessario affrontare il nodo delle asimmetrie competitive che hanno contribuito a generare la crisi dell’intero settore, urge riscrivere regole di concorrenza eque e chiare che siano rispettate da tutti. In questo quadro occorre rivisitare il sistema della tariffazione aereoportuale, introducendo altresì regole di trasparenza sull’erogazione dei contributi da parte dei gestori aeroportuali ai vettori aerei, abolendo la pratica del co-marketing ed attuando interventi anti-dumping così come previsti dall’articolo 203 approvato nel decreto Rilancio” spiegano Tarlazzi e Viglietti, che proseguono “le asimmetrie competitive hanno prodotto effetti devastanti aggravando la situazione già compromessa di Alitalia che non può più attendere. Ita deve partire al più presto con una flotta adeguata di almeno 100 aeromobili, manutenzione ed handling in quota di maggioranza, slot di Linate, Fiumicino e brand. Anche la compagnia Air Italy sta scontando gravissime ripercussioni, per gli oltre 1400 lavoratori che rischiano il licenziamento chiediamo il blocco immediato degli stessi e la proroga della cigs”, proseguono i segretari del sindacato.

Deve essere chiaro una volta per tutte se vogliamo o no una compagnia di bandiera all’altezza delle concorrenti degli altri Paesi europei e che faccia gli interessi economici italiani senza fare macelleria sociale e lasciando senza lavoro migliaia di lavoratrici e lavoratori” concludono i due rappresentanti sindacali.