Trentino, parte la prima funivia al mondo per trasporto di frutta
di Sagal
In Val di Non attivato l’impianto del Consorzio Melinda, finanziato dal PNRR: meno viaggi su gomma e impatto ambientale
La raccolta delle mele in Trentino vede l'inaugurazione di una novità assoluta: è infatti entrata in funzione la prima funivia al mondo dedicata al trasporto di frutta. L’impianto, lungo 1,3 chilometri, collega i frutteti della Val di Non alle celle ipogee ricavate nelle ex cave di Rio Maggiore, riducendo l’uso dei camion e abbattendo le emissioni.
Il progetto – La struttura è stata realizzata dal Consorzio Melinda in collaborazione con il gruppo Leitner, leader internazionale negli impianti a fune, e con maestranze locali. È in grado di trasportare 460 contenitori all’ora, ciascuno da 300 chili, viaggiando a una velocità di 5 metri al secondo. Le mele arrivano così alle celle sotterranee dove la frigoconservazione naturale garantisce un risparmio energetico del 30% rispetto ai magazzini tradizionali.
Verso la sostenibilità – L’opera, finanziata in parte con fondi del programma europeo Next Generation EU, permetterà di evitare oltre 5.000 viaggi di camion l’anno. Questo si traduce in minori emissioni di CO2, riduzione del traffico pesante e maggiore sicurezza sulle strade. La funivia è alimentata da energie rinnovabili, tra fotovoltaico e idroelettrico, e sfrutta persino il peso delle mele in discesa per contribuire alla produzione energetica.
Lavoro d'equipe – “La nuova Funivia delle Mele del Consorzio Melinda è un esempio di come i fondi del PNRR possano rendere le aziende protagoniste della transizione energetica senza considerarle nemiche dell'ambiente”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il ministro ha sottolineato come il progetto consenta di abbattere le emissioni, evitare consumo di suolo e migliorare la sicurezza dei lavoratori, definendo l’opera “un ottimo esempio di lavoro di squadra 100% Made in Italy”.
L'orgoglio del Consorzio – Il presidente di Melinda e di APOT, Ernesto Seppi, ha rimarcato il valore simbolico e pratico dell’infrastruttura: “Quest’opera rappresenta per noi agricoltori un grande motivo di orgoglio e riteniamo possa esserlo anche per le Istituzioni. È un esempio virtuoso di risorse del PNRR ben investite, che arricchisce il percorso di sostenibilità avviato da tempo dal nostro Consorzio”. Tra le scelte già adottate da Melinda, Seppi ha ricordato l’uso esclusivo di energie rinnovabili, l’irrigazione a goccia per risparmiare acqua e le celle ipogee per la conservazione naturale dei frutti.
Sicurezza e sviluppo – Oltre ai vantaggi logistici e ambientali, l’impianto introduce nuove garanzie per chi lavora all’interno delle cave. L’accesso alle celle ipogee avviene ora attraverso un ingresso esclusivo e dedicato, riducendo le interferenze con altri percorsi e migliorando l’organizzazione delle attività sotterranee. L’inaugurazione ufficiale della Funivia delle Mele è attesa per l’autunno, con la partecipazione delle autorità locali e nazionali. Ma già dal primo viaggio l’impianto si propone come simbolo di innovazione, sostenibilità e cooperazione territoriale, unendo tradizione agricola e tecnologie di ultima generazione.
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