"Trattati come bestie", la protesta a Genova contro Autostrade dopo la nevicata del 4 dicembre
di Alessandro Bacci
I manifestanti chiedono delle scuse dopo la giornata infernale: "Ci hanno preso per i fondelli". Aspi replica: "Una protesta strumentale"
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Manifestazione di protesta e presidio, dell'osservatorio logistica e trasporti, per i disagi avuti dai camionisti e della aziende in merito alla nevicata del 4 dicembre 2020. Qualche decina di manifestanti tra camionisti, rappresentanti dell'osservatorio e sindacati di Cisl, Uil e Cgil si è ritrovata presso la Direzione 1° Tronco di Autostrade dal casello di Genova Ovest. Una protesta pacifica con musica e bandiere senza l'interruzione della viabilità. Un'iniziativa per chiedere le scuse di Autostrade alle categorie coinvolte dopo la giornata infernale che molti lavoratori hanno dovuto trascorrere in in autostrada al freddo a causa del blocco della viabilità causata dalla forte nevicata: "Vogliamo tutti quanti le scuse da parte di Autostrade per le accuse ignobili che sono state fatte - afferma Giuseppe Bossa, coordinatore dell'Osservatorio dell'Autotrasporto di Genova - Noi abbiamo subito, non abbiamo creato. Chiediamo ad Autostrade di rivedere ciò che ha detto, abbiamo chiesto un incontro in prefettura perchè non vogliamo più essere osteggiati da queste situazioni, il piano neve ha delle grandi lacune. Ci ritroviamo bloccati con quattro dita di neve. Non chiediamo ristori ma vogliamo che la gente riesca a lavorare, non è possibile nel 2020 arrivare a cadere in un blocco dichiarato. Io ho ricevuto una telefonata alle 8.15 dove venivo avvisato di un possibile fermo dell'autotrasporto ma solo sull'A26. Il ritardo di Autostrade è stato notevole, a Busalla gli interventi sono arrivati dopo che c'è stato il blocco dell'autostrada".
L'incontro in prefettura, però, sottolinea Autostrade, era già stato annunciato lo stesso 4 dicembre con un comunicato: "La Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia ha attivato con la massima regolarità il piano neve lo scorso 4 dicembre e ha chiesto formalmente un tavolo di confronto in Prefettura con tutti gli enti interessati, autotrasportatori inclusi, per un’analisi condivisa delle problematiche che si sono generate. La società ha inoltre trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e alla Regione Liguria una disamina dettagliata delle azioni messe in campo per fronteggiare l’emergenza neve e delle numerose concause – allerta meteo inadeguata e conseguente mancata chiusura dei caselli in tempo utile, non rispetto dei divieti di ingresso in autostrada da parte dei mezzi pesanti, inefficiente coordinamento tra concessionarie autostradali e con la viabilità ordinaria - che hanno generato i disagi per i viaggiatori. La società non ha mai agito con una logica di scarico di responsabilità e, anzi, si è sempre confrontata costruttivamente e con trasparenza col mondo dell’autotrasporto su tanti temi e, in particolare, sulla gestione degli eventi nevosi. Per questo oggi ASPI non intende replicare a una manifestazione strumentale di un piccolo gruppo di rappresentanti di categoria. ASPI sta ulteriormente aggiornando i dati e le evidenze in proprio possesso, allo scopo di portare in Prefettura un’analisi aperta sui fatti che sono accaduti, così da trarne spunti di miglioramento. In ogni caso, le esperienze sul fronte neve maturate negli scorsi anni hanno insegnato che, per una regione come la Liguria, previsioni meteo tempestive e accurate e un fermo immediato alla circolazione dei TIR sono azioni fondamentali per evitare pesanti disagi, generando un vantaggio per tutti, autotrasportatori inclusi."
"Reagire a queste accuse palesemente infondate non è per noi un modo per scaricare le colpe su altri, ma una forma di rispetto verso le centinaia di lavoratori che su strada hanno fatto il loro dovere con impegno e passione - Conclude la nota di Aspi - Abbiamo chiesto un confronto costruttivo, non un altro colpevole, abbiamo fornito in una dettagliata relazione al MIT tutte le operazioni condotte, sia prima che durante l’evento, le caratteristiche della precipitazione che si è effettivamente verificata e le violazioni inequivocabilmente registrate. E stiamo integrando ulteriori informazioni, disponibili a un confronto. Se si vuole migliorare il sistema, questo è il modo giusto di procedere. Se invece si cercano solo polemiche strumentali sperando di ottenere soldi facili, allora noi non siamo per nulla interessati”.
Tra i manifestanti anche i camionisti, come Bruno Squeri rimasto bloccato per 18 ore in autostrada nella giornata del 4 dicembre: "Io sono partito alle 5 da Genova in direzione Nord e al ritorno all'1 a Gropello Cairoli iniziavano i primi disagi. Il fondo era una lastra di ghiaccio. Non riusciamo a capacitarci del fatto che Autostrade non abbia buttato il sale. Se lo butti dopo che ha nevicato, la sciogli ma la parte che è sotto ha già formato la lastra. Perchè si aspetta l'ultimo momento per intervenire? E l'aspetto più denigrante è sentirsi addossare la colpa di una mancanza di Autostrade. Il divieto non c'era, Isoradio diceva che era consigliabile percorrere la A1 e la A15 verso Parma, non era obbligatorio. Consigliare è diverso da obbligare. Loro hanno ammassato la gente in autostrade come bestie senza un minimo spazio adeguato per la sosta. Io sono un essere umano, se mi blocchi 12 ore in una corsia di marcia dovrei chiedere dei forti danni ad Autostrade. Facciamo anche tratte intrenazionali. In Svizzera gli incovenienti li trovi solo nei passi di montagna, nelle strade statali e on in autostrada. Ci fosse una nevicata del genere in Svizzera ti convogliano in parcheggi adeguati dove sostare in tranquillità. In Autostrada non si è visto nessuno. Sei lì? Arrangiati! Sono arrivato 18 ore dopo a Voltri e la tratta l'ho pagata, ora viene fuori che rimborsano. Ma questo non significa niente, mi sento preso per i fondelli perchè mi stai rimborsando qualcosa che non hai diritto di chiedermi. Ho buttato 18 ore della mia vita perchè non hanno fatto quello di loro competenza, è inammissibile."
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