Trasporto merci in Europa: segnali contrastanti, ma i noli si stabilizzano
di R.S.
A influenzare il mercato è soprattutto la domanda, in lento recupero dopo il crollo del 2024
Il secondo trimestre 2025 segna una fase di equilibrio precario per il trasporto stradale europeo. Le tariffe spot e quelle a contratto si sono allineate a quota 132,2, ma per motivi diversi: calano i noli spot, mentre crescono leggermente quelli a contratto.
A influenzare il mercato è soprattutto la domanda, in lento recupero dopo il crollo del 2024. Crescono gli scambi tra le principali economie UE, con segnali positivi anche dalla produzione industriale. Tuttavia, i volumi restano sotto i livelli dello scorso anno.
Sul fronte dei costi, il gasolio cala del 6,4%, ma resta instabile per le tensioni geopolitiche. Salgono invece salari (+4,5%) e pedaggi in molti Paesi europei, anche con componenti legate alla CO₂.
Permane la grave carenza di autisti (oltre 426.000 posti vacanti), mentre le nuove immatricolazioni di camion segnano un -15,4%. Le istituzioni UE puntano a ringiovanire la categoria abbassando a 18 anni l’età minima per la guida professionale.
Dal punto di vista geografico, le tratte internazionali mostrano forti differenze: in calo i noli da Duisburg a Lilla e da Milano a Varsavia, in rialzo le esportazioni via Rotterdam e Anversa. Bene Spagna e Italia sul fronte domestico, male Francia e Germania.
La fiducia degli operatori resta bassa, segno di un mercato incerto e frammentato, dove la ripresa è ancora fragile e i margini restano sotto pressione.
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