A Genova sindacati, imprenditori e società civile a favore della Gronda
di Paolo Lingua
3 min, 33 sec
La società civile di Genova – Camera di Commercio, artigiani, commercianti, industriali, associazioni professionali e ordini, oltre che una vasta e trasversale presenza di opinione pubblica – si schierano, ufficialmente, a favore della realizzazione della cosiddetta “Gronda” che rappresenta il raddoppio dell’asse autostradale del Ponente della Val Polcevera e che consentirà un razionale smaltimento del traffico industriale e privato del territorio. La presa di posizione, che per molti aspetti si raccorda con la manifestazione (doppia) di piazza delle “madamin” di Torino a favore della Tav, ormai è l’aspetto peculiare di come la pensa una larghissima tranche dell’opinione pubblica, soprattutto del Nord, nei confronti delle grandi opere pubbliche.
Il Nord Ovest, che è la parte dell’Italia collegata alla Francia e al Centro Nord dell’Europa, ovvero la parte più ricca e attiva e produttiva del continente, ha capito che con le grandi opere di comunicazione, connesse al trasporto delle merci che arrivano da ogni parte ma soprattutto dagli scali del Mediterraneo, tra i quali Genova ha un ruolo di leadership, si può fare un salto di qualità economico e si può ridimensionare il ruolo dei porti del Nord Europa per raggiungere i quali dal Canale di Suez occorrono giorni in più di navigazione. Non solo: influirà su questo traffico, in via indiretta, anche tutto quanto verrà portato alla cosiddetta “via della seta” in via di decollo dietro istanza della Cina e delle economie in crescita del Far East. Terzo Valico ferroviario, Tav e Gronda sono tasselli dello stesso sistema destinato ad integrarsi fisiologicamente e che porteranno al salto di qualità atteso da decenni. Certo, come si è detto oggi nella sede della Camera di Commercio di Genova dove il “perché sì alla Gronda” è stato presentato ufficialmente, siamo di fronte a una alleanza che scavalca avversità storiche. Il mondo imprenditoriale di ogni settore (piccoli, medi e grandi) è alleato strettamente con il mondo sindacale e con le istituzioni che riuniscono tutte le categorie. E’ un grande asse che da destra e sinistra, come si sarebbe detto un tempo. Sul piano dei partiti politici non resta che osservare che sono favorevoli alle grandi opere e in questo caso specifico alla Gronda tutti i partiti della sinistra dal Pd alle piccole formazioni più estreme, così come i piccoli partiti di centro, Forza Italia, la Lega e Fratelli d’Italia. Restano critici e isolati sono i “grillini” da sempre legati al sogno della “decrescita felice” e al “no” alle grandi opere, anche se, bene o male, in questi mesi hanno dovuto digerire il “sì” al salvataggio dell’ Ilva, al Gasdotto della Puglia e ,sempre nella stessa regione, alle trivellazioni petrolifere. Poi il M5s si è piegato al Terzo Valico. Resta in ballo la Tv Torino-Lione per la quale si preparava il “no” ma questo ha provato l’insurrezione di tutte le categorie degli operatori e dei lavoratori.
Lo stesso che sta accadendo ora a Genova e in Liguria per la Gronda . Per quest’ultima grande opera in realtà sarebbero già pronti i progetti e una parte del finanziamento, sulla base di decisioni del precedente governo. Il centrosinistra a sua volta è arrivato a fatica al sì dopo vent’anni di discussioni inutili per la paura di urtare verdi e ambientalisti. Adesso non sarà facile, avendo contro nel governo la parte della Lega, scendere con uno schieramento muro contro muro sulla Gronda da parte del M5s, sempre più in imbarazzo, considerato che la prassi del cosiddetto procedimento “costi-benefici” non convince nessuno. Stamani, giustamente, in camera di commercio, è stato fatto notare che il crollo del Ponte Morandi, pur essendo una sciagura per la città, ha fatto decollare opere pubbliche da tempo nel cassetto, come tutti i collegamenti da e per l’autostrada e ha portato al recupero di percorsi che sulla carta erano già disponibili e che, comunque, non saranno abbandonati anche dopo la ricostruzione del ponte perché funzionali al sistema cittadino. A maggior ragione, considerato che erano nate queste opere come complementari della Gronda, è giusto che sussistano e siano potenziate, come complementari della Gronda. Adesso la patata bollente è sul tavolo di Di Maio, di Toninelli e di tutto il M5s. Che forse comincerà a capire che cosa significa governare, gli slogan e le batture sui social network sono un gioco da dilettanti di fronte ai grandi problemi.
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