La ricostruzione del ponte come pedana di rilancio per Genova
di Paolo Lingua
3 min, 12 sec
Il Punto di Paolo Lingua
E’ certamente vero che dalle cose negative possono nascere iniziative con il segno più. E’ un principio al quale crede fortemente il sindaco di Genova Marco Bucci che, dal momento in cui ha assunto l’incarico di straordinario alla ricostruzione del Ponte Morandi, ha deciso, quasi caparbiamente, di pensare “positivo”, perché quando è stato eletto ha sempre pensato che occorre sfruttare ogni occasione per il rilancio di Genova. A marzo Genova, a livello istituzionale, sarà presente all’evento internazionale del “Mipim” di Cannes.
L’anno scorso venne giocata, con la vittoria nel bando internazionale poi d’una società francese, la grande proposta del Waterfront di Levante, sulla base del progetto di Renzo Piano. I lavori sono già in corso: entro pochi mesi sarà smontato il grattacielo della Nira e ci saranno tutti gli interventi collaterali per dar vita ai canali previsti nell’area storica della Ex Fiera di Genova. Per l’edizione del 2019 il sindaco ha annunciato ieri che sarà presentato un progetto importante per la ristrutturazione e il recupero delle aree sottostanti al ponte che, dopo la ricostruzione “torneranno a vivere”, sino allo0 storico quartiere del Campasso che pure, nella costruzione industriale del XIX secolo era un territorio di prestigio persino centro di di richiami gastronomici con la partecipazione di élites, di letterati e di intellettuali.
I progetti di rilancio, restauro e ristrutturazione delle zone “ferite” dal disastro del ponte sono un obiettivo fisiologico, ma il sindaco intende, ponendo tappe in crescendo ogni anno, di allargare il discorso ad aree ancora disagiate del centro storico, che intende valorizzare in funzione d’un turismo a 360° che vada dalle curiosità, all’arte sino alla gastronomia e allo spettacolo. La prospettiva è dar vita a un profilo caratteristico ed elevato dell’immagine di Genova a livello internazionale, vale a dire poter arrivare a una comunicazione che non sia soltanto “flatus vocis” ma che corrisponda alla realtà. Al “Mipim”, nell’annuncio d9i Bucci, sarà presentata un’altra novità, ovvero il progetto di ristrutturazione del famoso complesso dell’ Hennebique all’interno del porto di Genova, a poco passi dal terminal delle crociere e dei traghetti. L’Hennebique ha una storia singolare: realizzato in cemento armato (la prima opere in questa struttura all’interno dello scalo genovese) è considerato un edificio di valore storico e artistico e per questo è sotto tutela della sovrintendenza ai beni culturali, anche per il suo disegno e per la sua forma. Per decenni venne utilizzato come grande magazzino e deposito di grano e sementi, ma da molti anni è inutilizzato. L’edificio, come purtroppo accade sovente a Genova, è stato oggetto di discussioni infinite e di possibili differenti utilizzazioni. Le proposte sono state le più disparate: museo, hotel, condominio, centro di spettacoli. Le fantasie locali si sono sbizzarrite, come sovente avviene, coinvolgendo tutte le istituzioni più o meno coinvolte, dall’Autorità Portuale al Comune.
Intervenire sull’ Hennebique, va premesso, non è semplice perché all’interno sono assai estesi gli spazi vuoti che erano contenitori di grano. Ci saranno quindi, qualunque sia il progetto, da effettuare ricostruzioni interne, piani soffitti, scale, strutture esterne di sicurezza. Inoltre, data la posizione, occorrerà studiare piani di percorso e di viabilità. Rispettare la struttura e intervenire nella trasformazione non appare un’operazione semplice, anche se negli ultimi trent’anni a Genova i recuperi proprio nella zona del porto storico non sono stati pochi: basterebbe pensare all’Acquario, al Museo del Mare, all’Acquario e agli interventi frutto della matita di Renzo Piano come i Magazzini del Cotone, sin dalla vigilia delle Celebrazioni Colombiane. E’ per questo che il rilancio e la trasformazione dell’ Hennebique merita l’interesse internazionale ed è giusto che diventi il prossimo marzo protagonista delle proposte del “Mipim” di Cannes. E’ una scommessa che merita di essere giocata, visto il sindaco vuole giocare il tutto e per tutto. Ma, forse, solo così è possibile puntare a un rilancio di Genova.
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