Transizione, AP-Assenergia: "Serve realismo nelle strategie"
di R.S.
Minniti (Med-Or): "Investire nella filiera energetica tradizionale è saggio e necessario. Fa parte della transizione reale, diversa da quella solo immaginata"

La transizione energetica non sarà né rapida né lineare. Anziché inseguire visioni utopiche, è necessario affrontarla con pragmatismo e razionalità. È questo il messaggio lanciato da Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli-Assoenergia, in apertura dell’assemblea generale 2025, tenutasi a Palazzo Wedekind a Roma. Rossetti ha sottolineato la necessità di adottare un approccio concreto e non ideologico alla decarbonizzazione, mettendo in guardia contro il rischio di misure calate dall’alto, spesso inefficaci e in alcuni casi persino dannose. "L'Unione Europea parla di neutralità tecnologica, ma nei fatti la tradisce", ha dichiarato, criticando l’eccessiva rigidità delle politiche ambientali e rivendicando il ruolo strategico della filiera energetica rappresentata da Assopetroli-Assoenergia
Una transizione “possibile”, non “immaginata” - A rafforzare questa posizione è intervenuto Marco Minniti, presidente della Fondazione Med-Or, che ha evidenziato come l’attuale instabilità geopolitica imponga una riflessione più ampia sulla transizione energetica. "Investire nella filiera energetica tradizionale è non solo saggio, ma necessario. Fa parte di quella transizione reale, diversa da quella solo immaginata", ha detto Minniti, sottolineando il crescente ruolo dell’Africa nella strategia energetica europea.
"Dopo la rottura con la Russia, molti Paesi europei, Italia in testa, hanno rafforzato i legami energetici con il continente africano, che oggi detiene risorse fondamentali anche per le tecnologie future, come le terre rare", ha aggiunto.
Critiche al Green Deal e alla frammentazione normativa - Nel primo panel della giornata, moderato da Gabriele Masini (Staffetta Quotidiana), l’ex ministro Alberto Clô ha ribadito la natura complessa e non lineare della transizione energetica. Secondo Clô, è urgente ripensare alcuni aspetti del Green Deal europeo, troppo sbilanciati sui target ambientali e poco attenti alla sostenibilità economica e alla sicurezza energetica.
Lapo Pistelli, responsabile delle relazioni internazionali di Eni, ha invece puntato il dito contro le contraddizioni normative sui biocarburanti, chiedendo una politica industriale più coerente e fondata davvero sulla neutralità tecnologica.
A fargli eco, Salvatore Carollo, esperto dei mercati petroliferi, che ha illustrato gli effetti paradossali delle attuali politiche ambientali occidentali: riduzione degli impianti di raffinazione senza un impatto concreto sulle emissioni globali.
Saverio Gaboardi, presidente del Cluster Lombardo della Mobilità, ha infine offerto una prospettiva dal territorio, criticando l’esclusione di tecnologie mature e competitive dai piani europei per la transizione.
La politica al bivio: decarbonizzare senza escludere - Nel panel conclusivo, dedicato al ruolo delle istituzioni, il dibattito si è concentrato su come equilibrare le esigenze climatiche con quelle sociali ed economiche. È emersa la necessità di un approccio meno ideologico e più aderente alla realtà dei settori produttivi e delle famiglie.
Hanno preso parte alla discussione esponenti di diversi schieramenti politici: Paolo Borchia (Lega), Nicola Procaccini (FdI), Dario Nardella (PD), Silvia Fregolent (Italia Viva), Ettore Rosato (Azione) e Luca Squeri (Forza Italia). Tutti hanno riconosciuto la necessità di agire con maggiore equilibrio, evitando scorciatoie tecniche e accelerazioni rischiose.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie

Azerbaigian, il fondo sovrano entra nel fotovoltaico italiano con il 49% di un portafoglio da 402MW
18/07/2025
di Simone Galdi

Fissione nucleare, l'Unione Europea apre ai finanziamenti dal bilancio
18/07/2025
di s.g.