Toninelli blocca la Gronda, Autostrade contro il Mit: "L'iter è già concluso"
di Fabio Canessa
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Il ministro: "Sospeso per revoca concessione", il Pd: "C'è continuità amministrativa". Toti: "Becera propaganda"
L'iter autorizzativo per la Gronda di Genova, che deve essere realizzata da Autostrade per l'Italia, "è sospeso perché è in corso di avanzamento il procedimento amministrativo che potrebbe portare alla revoca della concessione" di Aspi. Lo ha confermato ancora una volta il ministro delle Infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli a margine di un evento di Fs. Ed è scontro tra ministero e la società Autostrade, mentre Toti e Pd attaccano il ministro del M5s.
"L'iter del progetto della Gronda non era affatto concluso e perfezionato, come qualche forza politica sostiene in queste ore. Infatti, il precedente governo è uscito di scena prima che arrivasse il decreto interministeriale Mit-Mef con cui andava 'bollinato' il Pef aggiuntivo della concessione Aspi, che contemplava l'investimento nella Gronda. Il ministro Toninelli non ha dunque bloccato nulla", precisano però fonti del Mit, spiegando che "è naturale che le sorti di un investimento con un iter non ancora perfezionato siano connesse all'esito della procedura" di revoca della concessione.
"L'evitabile tragedia di Genova ha generato l'avvio di una doverosa procedura amministrativa per la caducazione della convenzione ed è naturale, oltre che noto da tempo, che le sorti di un investimento con un iter non ancora perfezionato siano connesse all'esito della procedura stessa. Il ministro oggi ha soltanto ribadito quanto già detto numerose volte negli ultimi mesi", puntualizzano fonti del Ministero.
"Nel frattempo - proseguono - mentre i soliti 'avvocati difensori di complemento' del concessionario autostradale si stracciano le vesti, si ricorda come questo Governo abbia impegnato circa un miliardo per far fronte ai disastri generati da Autostrade per l'Italia a Genova, come abbia unificato il Terzo valico con il nodo ferroviario della città per dare nuovo impulso al completamento delle opere e come stia potenziando tutti i collegamenti ferroviari e stradali da e per la Liguria. Senza dimenticare che, oltre all'impegno finanziario, sono stati conferiti poteri speciali alle varie strutture commissariali per snellire le procedure. Infatti, già oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti: l'economia portuale genovese è in fase di rilancio, mentre la costruzione del nuovo ponte sul Polcevera procede avanti spedita".
L'iter del progetto della Gronda ai fini della convenzione, però, "si è definitivamente concluso con l'approvazione del progetto definitivo da parte del Mit intervenuta il 7 settembre 2017 e con la approvazione nell'aprile del 2018 del relativo Piano di Convalida che ha definito gli aspetti finanziari dell'intervento, trasferendo sul concessionario le responsabilità economiche dell'intervento stesso", scrive Aspi in una nota.
"Non è di conseguenza necessario - prosegue la nota di Aspi -, ai fini dell'avvio dei lavori, il preventivo inserimento della Gronda nell'aggiornamento del Pef e la sua approvazione. A oggi Autostrade per l'Italia resta in attesa del via libera da parte del Mit del progetto esecutivo inviato tra agosto e dicembre 2018 per avviare i lavori di realizzazione". Per limitare gli effetti del ritardo della approvazione dei progetti esecutivi dei singoli lotti "la società ha già realizzato il 92% degli espropri sul territorio e ha bandito gare di pre-qualifica per un importo complessivo di 490 milioni".
Un concetto che il ministro pentastellato ha espresso già più volte negli scorsi mesi. Ma che rischia di collidere con un altro principio, quello della continuità amministrativa, in base al quale un eventuale passaggio di concessione includerebbe anche gli obblighi assunti dal vecchio gestore.
Su questa linea il Partito Democratico ligure: "Anche se il ministro Toninelli continua a raccontare la storia della revoca delle concessioni - si legge nella nota - vorremmo informarlo che esiste un principio chiamato continuità amministrativa. La Gronda è stata pagata con l'aumento dei pedaggi autostradali e quindi anche se Aspi non sarà più il concessionario l'opera dovrà comunque essere realizzata dal nuovo soggetto che gestirà la tratta. Toninelli la smetta di tenere in scacco un territorio, già duramente provato. I lavori per la Gronda erano pronti a partire già a novembre, come deliberato dai Governi di centrosinistra che avevano dichiarato la pubblica utilità di quest'opera e avevano portato a termine tutto l'iter approvativo. Adesso basta chiacchiere e bugie, Toninelli dia il via libera ai lavori".
"È incredibile che sia ministro delle Infrastrutture qualcuno che le infrastrutture non le vuole fare", il commento del governatore ligure Giovanni Toti sullo stop alla grande infrastruttura "dettato solo da becera propaganda" e che "bloccherà lo sviluppo della Liguria e di tutto il Paese".
"La Gronda è una delle opere di cui l'Italia non può fare assolutamente a meno - prosegue Toti -. E questa è una scelta scellerata a cui noi ci opponiamo fin da adesso. I pentastellati, che dicono tanto di lavorare per Genova dopo il crollo del Morandi, la condannano all'isolamento. Bisogna guardare al futuro, mentre con questa politica del no a tutto si sta tornando al Medioevo".
Secondo Toti, per il quale "ormai siamo abituati alla propaganda oscurantista e retrograda" dei pentastellati "in questo caso è in gioco il futuro di milioni di cittadini che vogliono lavoro, prospettive e benessere, persone che non possono essere ostaggio di una minoranza che vede la crescita e sviluppo come fumo negli occhi. Se non vogliono la Gronda lo dicano e se ne assumano la responsabilità: ne dovranno rispondere. Anche il Pd, che oggi è in prima linea nell'attaccare i Cinque stelle, ha enormi responsabilità: nei 20 anni in cui ha governato in Liguria non ha mai fatto nulla per realizzare quest'opera, solo dibattiti e parole".
Luca Maestripieri, segretario genera Cisl Liguria, dichiara: "L’ennesima decisione schizofrenica del ministro Toninelli congela 10mila posti di lavoro. Aspi va bene per far volare in sicurezza gli aerei di Alitalia, ma non per far partire un'opera che il ministro tiene congelata da mesi nonostante sia pronta a partire domani. Governando in questo modo, senza coerenza e lucidità, si rischiano di affossare la Liguria e il Paese intero e di far perdere alla nostra regione la battaglia per la competitività del porto e delle aziende”.
"Assurda e incomprensibile la scelta annunciata di non effettuare la Gronda di Genova". Lo ha detto il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè. "Il mantra della decrescita felice colpisce ancora. Questo governo, in particolare il ministro Danilo Toninelli è portatore di una ideologia assurda che sta disconnettendo il Paese, attraverso il blocco delle infrastrutture che sono la vera chiave di volta per la competitività".
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