"The other direction": voci di donne dal bus numero uno di Genova a Palazzo Ducale
di Anna Li Vigni
Installazioni, video e foto raccontano un microcosmo sociale
Un viaggio artistico tra ascolto, donne e spazio urbano - THE OTHER DIRECTION non è una semplice mostra: è un progetto di ricerca artistica e sociale che trasforma un autobus urbano in uno specchio della città e delle sue trasformazioni. Un percorso immersivo, nato dall’incontro tra l’artista visiva Franziska Greber e la regista e autrice Laura Sicignano, che per un anno hanno viaggiato sul bus n.1 di Genova, ascoltando, osservando, raccogliendo le voci delle donne che ogni giorno ne percorrono la traiettoria.
Il bus n.1 come microcosmo sociale - Simbolo della città e delle sue mutazioni, il bus n.1 collega il centro storico con Voltri, attraversando quartieri segnati da stratificazioni sociali, industriali e migratorie. Su questa linea, un tempo nobiliare e oggi zona multiculturale, prende forma un racconto collettivo fatto di storie personali, spesso invisibili o ignorate nello spazio pubblico.
Il progetto dà voce a sette donne di età, origini e percorsi diversi, residenti storiche o appena arrivate, offrendo loro lo spazio di un racconto personale e universale al tempo stesso.
La mostra: installazioni, odori, suoni e memoria - All’interno dell’esposizione, il visitatore è guidato da un tappeto rosso che lo porta oltre le porte di autobus sospese nel tempo. Si entra così in una geografia emotiva: video-ritratti, testi su leggii musicali, odori raccolti nei quartieri, vetri rotti come simbolo di fuga e trasformazione. Una stanza buia ospita 500 fotografie di donne sul bus n.1, accompagnate da installazioni sonore che restituiscono le voci, i rumori e le musiche del tragitto notturno. Sedili di autobus diventano parte di un’installazione interattiva, in cui il pubblico può aggiungere parole e pensieri, contribuendo alla narrazione collettiva.
Tra riflessione sociale e arte partecipata - Il progetto si arricchisce di interviste ad esperti come Luca Borzani e Luisa Stagi, materiali d’archivio e un coinvolgimento diretto delle comunità attraversate dalla linea. L’obiettivo è duplice: decentrare lo sguardo per rendere visibile ciò che normalmente resta ai margini, e trasformare l’ascolto in un gesto politico, in uno spazio di riconoscimento reciproco.
Le autrici: due voci per la visibilità delle donne - Franziska Greber, artista svizzera e psicoterapeuta, è nota per il progetto internazionale Women in the Dark, contro la violenza di genere.
Laura Sicignano, regista e direttrice teatrale, è tra le figure più riconosciute del teatro civile italiano, con una lunga carriera dedicata ai temi dell’inclusione e della memoria femminile.
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