Terrorista turco arrestato a Ventimiglia: era ricercato a livello internazionale

di Redazione

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Doveva scontare oltre otto anni di carcere in Turchia per sequestro di persona e crimini legati al terrorismo. Fermato su un’auto con targa francese, ora è detenuto a Sanremo

Terrorista turco arrestato a Ventimiglia: era ricercato a livello internazionale

È finito in manette a Ventimiglia un cittadino turco ricercato a livello internazionale per crimini legati al terrorismo, ritenuto membro di un’organizzazione terroristica legata al PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan). Il fermo è avvenuto nei giorni scorsi sul lungomare Roja di Ventimiglia, ma la notizia è stata resa nota solo oggi.

L’uomo, titolare di un permesso di soggiorno francese, viaggiava a bordo di una BMW con targa francese insieme ad altri tre connazionali quando è stato fermato per un controllo di routine dagli agenti del Reparto Prevenzione Crimine, aggregati al Commissariato di Ventimiglia.

Durante la verifica dei documenti, è emerso che il suo nome risultava inserito nella banca dati internazionale delle persone ricercate. La Divisione Interpol della Direzione Centrale di Polizia Criminale ha poi confermato che a suo carico pendeva una richiesta di estradizione della Turchia, dove deve scontare 8 anni e 9 mesi di reclusione per sequestro di persona, imprigionamento e reati connessi al terrorismo.

Dopo l’identificazione e le verifiche di rito, gli inquirenti hanno informato la Procura generale di Genova e la Procura di Imperia. Il cittadino turco è stato quindi trasferito nel carcere di Sanremo, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana in attesa delle procedure legate all’estradizione.

Secondo quanto appreso, l’uomo avrebbe dichiarato agli agenti di trovarsi a Ventimiglia per “una visita turistica in compagnia di amici”. Una versione che tuttavia non convince gli investigatori, che stanno proseguendo gli accertamenti per chiarire il motivo reale della sua presenza nella città di confine.

L’arresto conferma l’attenzione altissima della Polizia di Stato nei controlli lungo la frontiera italo-francese, un’area da tempo considerata sensibile per il transito di persone sospettate di collegamenti con reti criminali o terroristiche internazionali.

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