Teatri, freno tirato sugli eventi per la prevenzione del Covid 19
di Giulia Cassini
Dall'esempio positivo al Conservatorio che inaugura la formula del concerto in streaming ai teatri fino alle misure adottate a Genova
C'è chi può restare aperto, come Palazzo della Meridiana dopo la sanificazione e l'ottemperanza di tutte le disposizioni con la mostra "Da Cambiaso a Magnasco. Sguardi genovesi" con la positività e l'energia della famiglia Viziano, chi si fa in quattro per mantenere ad esempio la distanza di un metro come i cinema per scongiurare la serranda abbassata e chi, come le librerie per i firmacopie o i teatri, per garantire le norme deve rimandare gli eventi.
A Genova è una fase di assestamento quella di questi giorni, anche a livello mentale, perchè come ha postato un'icona della musica leggera italiana Renato Zero "Non temo il coronavirus, ma la solitudine che porta" e vedere i teatri a luci spente, gli attori con la valigia in mano, le sale deserte un certo effetto lo fa, eccome. Stesse comunicazioni (chiusura per la prevenzione e il contenimento del coronavirus sino al 3 aprile) ad esempio per il Teatro dell'Ortica, il Politeama genovese, il Teatro Nazionale, il Teatro della Tosse, il Teatro Carlo Felice... La lista è lunga e, in tanti, si chiudono in casa, mentre negli enti teatrali e lirici il lavoro per cercare un recupero delle date e possibili soluzioni è spasmodico.
Nel centro di Genova, basta affacciarsi a piazza De Ferrari per vedere Palazzo Ducale e pensare ai tanti eventi rimandati ( Il Festival di Limes è rinviato al 22-23-24 maggio dagli originari 6 -8 marzo oppure spostato al 1° aprile l'incontro dedicato a "I Trionfi di Maria De’ Medici di Rubens" con Valerio Terraroli previsto per giovedì 5 marzo ) mentre sotto lo slogan "Prendiamo le distanze...Ma non dalla cultura!" le grandi mostre proseguono nel rispetto delle precauzioni raccomandate dalle autorità. E' stata altresì annuciata la mostra "Michelangelo:divino artista" con apertura l'8 ottobre. Basta spostare lo sguardo e si passa al Teatro Carlo Felice di Genova, un punto di riferimento per i cultori della musica.
Qui, come anticipato, tutte le manifestazioni pubbliche previste all'interno dei propri spazi (compreso l'Audoitorium Montale e il Teatro della Gioventù) sono state annullate fino al 3 aprile. Nessuna recita di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, previste dal 15 al 24 marzo, nessun evento della "Domenica in musica" del Primo Foyer e dei "Concerti Sinfonici" del 27 marzo e 3 aprile. "Gli abbonati e i possessori di biglietto per gli spettacoli di cui sopra potranno richiedere il rimborso o il recupero" precisa la comunicazione dell'ente, ma quello che preoccupa, oltre alla salute dei conti, è il lavoro degli artisti. Il primo pensiero a caldo del sovrintendente Claudio Orazi va a loro: "Ringrazio gli artisti che hanno lavorato con grande impegno alla messa in scena di Un ballo in Maschera -afferma a poche ore dal provvedimento- e tutti i lavoratori del Teatro Carlo Felice che in questi giorni stanno dando il massimo per far fronte alla situazione di emergenza. Auspico che questo allestimento di Un ballo in Maschera, che ora siamo costretti ad annullare, possa essere ripreso nel 2021". Una moratoria sul pagamento della legge Bray presentata già il 2 marzo è tra le azioni di gestione e i segnali che il Teatro Carlo Felice, attraverso il suo sovrintendente, ha portato sul tavolo dell'Anfols (associazione nazionale delle fondazioni liriche), che a sua volta la presenterà al Ministero. Un passo ancor più importante oggi per garantire l'attività ordinaria. Fondamentale una visione d'insieme, grazie al coordinamento con il sovrintendente di Palermo Francesco Giambrone. Non si esclude la possibilità di effettuare concerti in streaming, come si farà presso lo stesso Conservatorio Paganini di Genova il 6 marzo per un grande evento molto atteso in città.
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