Tè d'ulivo e formaggio stagionato in miniera: ecco gli Oscar Green di Coldiretti Liguria
di Redazione
6 i vincitori della 14esima edizione del premio per le idee più innovative dei giovani imprenditori agricoli liguri
La creatività non manca ai giovani imprenditori agricoli liguri. I 6 vincitori degli Oscar Green 2020, quattordicesima edizione del premio aggiudicato ogni anno dalla Coldiretti Giovani Impresa hanno presentato idee molto originali: un tè ricavato dalle foglie di olivo, un formaggio stagionato in miniera, una rete giovane per il rilancio dell’entroterra genovese, un Agrizoo per far conoscere ai ragazzi la natura, nuovi metodi per l’impiego dell’ardesia in vigna fino e un progetto di orticoltura per ragazzi disabili.
”Un importante appuntamento dedicato ai giovani e alle loro idee, in un periodo molto difficile a causa dell’emergenza sanitaria",affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa. “Quelli presentati a concorso sono esempi di storie vincenti di giovani che si impegnano per valorizzare il nostro territorio, diventando veri protagonisti della rivoluzione green e dell’innovazione dai campi al mare", aggiunge il delegato di regionale di Coldiretti giovani Davide Busca
Ecco i vincitori:
Categoria "Creatività": Federico Castellari dell’azienda agricola Castellari (Albenga) ha pensato di utilizzare le foglie di ulivo della pregiata varietà taggiasca per ottenere un tè 100% ligure, un’alternativa mediterranea al tè verde. Castellari ha battezzato il suo nuovo prodotto Olivea; usare le foglie di ulivo come ingrediente per tisane può essere un modo per riutilizzare lo scarto di potatura. l
Categoria Noi per il Sociale: Simona Brizio dell’azienda agricola L’orto di Muma (Imperia), con il progetto “Semplicemente Orto”, che prevede lo svolgimento di attività manuali e didattiche presso le aree e gli spazi destinati ad orto della struttura imperiese che ospita soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
Categoria Campagna Amica: Silvy Garibaldi (Ne, Genova) dell’azienda agricola La Marpea al Fiordilatte, che ha avuto l'idea di mettere a stagionare i suoi formaggi nella stotica miniera di Gambatesa, in Val Graveglia. Dopo vari studi, la zona prescelta per posizionare i prodotti è stata quella della "dinamite" (adeguato ricircolo d'aria, luogo salubre). Ovviamente il formaggio è stato battezzato "Il Minatore".
Categoria Fare rete: Christian Scapellato dell’azienda agricola La Piana (Savignone, Genova). L'anno scorso Christian ha deciso di rilevare l'azienda di famiglia trasformandola completamente, investendo in una stalla per mucche da latte con annesso caseificio, dove produce latte e formaggi vaccini. Per cercare di rilanciare l'entroterra genovese si è unito quindi con altri ragazzi tra Valle Scrivia e Valpolcevera in una rete d'impresa per valorizzare e far conoscere i loro prodotti.
Categoria Impresa 5.Terra: Olmo Bagnasco dell’azienda AUTRA (Savignone, GE). Nel 2018, assieme alla sorella, ha rilevato l'impresa di famiglia AUTRA, dove ha creato un vero e proprio Agrizoo con mucche Cabannine (razza autoctona ligure a rischio estinzione) e una fattoria didattica animali provenienti da tutto il mondo come zebù, Yak, lama e alpaca, assieme a asinelli albini dell’Asinara e animali selvatici quali daini, mufloni e caprioli e tanti altri ancora.
Categoria Sostenibilità: Mattia Basso (Moconesi, GE) dell’azienda agricola Terre Verae. Basso ha pensato ad un metodo innovativo e ad impatto zero per riutilizzare gli scarti della lavorazione dell'ardesia: gli scarti grossolani sono posizionati sotto e attorno durante l'impianto della vite, mentre la polvere viene utilizzata stagionalmente come fertilizzante. Il vino prodotto da queste uve, a seconda della tipologia, viene poi fatto maturare o spumantizzare naturalmente all'interno di cave di ardesia a profondità e temperatura controllate.
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