Tassa d’imbarco approvata in Comune e Irpef, Salis: “Scelte di buon senso, in continuità con il passato”
di Carlotta Nicoletti
"Centrodestra accetti di aver perso le elezioni e vada avanti senza riscrivere la storia. Ogni tentativo di negazione viene smentito dai fatti"
Approvata dal consiglio comunale di Genova, con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dell'opposizione, la delibera che inserisce nel bilancio di previsione dell'ente l'addizionale sui diritti d'imbarco, rinominata "tassa sui passeggeri delle navi". In base all'imposta ogni passeggero di traghetti e crociere in transito nel porto di Genova dovrà versare 3 euro. Per il 2026 l'amministrazione Salis vuole introdurre l'addizionale da giugno, per non gravare sui biglietti già emessi, e quindi introitare 3,5 milioni. Dal 2027 la misura avrà un valore di 5,7 milioni. L'addizionale da 3 euro è, come noto, fortemente osteggiata da armatori, compagnie e autorità portuale ed è stata criticata dalla minoranza di centrodestra.
"Eppure sappiamo benissimo e abbiamo mostrato con prove documentali - ha detto la sindaca di Genova Silvia Salis a margine della seduta - che questa tassa era stata inserita nel 2022 in un accordo con il governo dall'allora sindaco Bucci, insieme all'aumento dell'Irpef, in cambio di un contributo da parte dello Stato di 25 milioni all'anno per Genova, quindi oltre al fatto che la consideriamo una tassa giusta, perché supporta le spese di gestione delle infrastrutture, della sicurezza e del decoro di una città impattata dai traffici turistici, siamo obbligati a riscuoterla per non rischiare di perdere quei fondi". In aula l'opposizione ha però bocciato la decisione di applicare l'addizionale.
Pietro Piciocchi, capogruppo di Vince Genova, l'ha criticata nel metodo, "perché non sono stati ascoltati gli operatori", e ha voluto smentire la "narrazione del centrosinistra" spiegando che il loro passo indietro nell'applicazione era legato all'"impossibilità di riscuotere la tassa a causa di una lacuna normativa". Nicholas Gandolfo, Fdi, ha attaccato: "In sei mesi in quest'aula abbiamo discusso solo delibere su aumenti di tasse" mentre Mario Mascia, Forza Italia, auspica che "da qui a giugno si trovino fondi alternativi per sostituire le entrate della tassa".
Sarcastico Sergio Gambino, gruppo misto: "In fondo è una buona tassa, colpisce i foresti". Paola Bordilli, capogruppo della Lega, si è concentrata sul fatto che "la tassa non viene applicata ai genovesi ma a tutti gli altri liguri". Lorenzo Pellerano, Noi Moderati, condivide i timori dell'autorità portuale sostenendo che potrebbero essere penalizzate "compagnie che oggi a Genova rappresentano una fonte di lavoro qualificato".
Su questo punto la replica di Martina Caputo, capogruppo Pd: "Le compagnie di crociera fatturano miliardi ma minacciano di abbandonare Genova per non versare cifre molto più basse di quelle fatte versare da porti come Barcellona o nelle isole greche". Marialuisa Centofanti, Riformiamo Genova - Azione, conclude: "Questa è una tassa coraggiosa ma le tasse servono a garantire servizi, se si applicano è perché non ci sono altre risorse".
La sindaca Silvia Salis dice la sua ai microfoni di Telenord sul voto in Consiglio comunale riguardo alla tassa d’imbarco, ribadendo una linea che definisce chiara e coerente. «La nostra posizione è stata espressa più volte. È una scelta di buon senso e in continuità con quanto previsto dalla precedente amministrazione, che aveva assunto impegni con il ministero senza però darvi seguito per anni. Oggi ci limitiamo a rispettare quegli accordi».
Salis conferma inoltre l’apertura di un tavolo tecnico con gli operatori del porto, armatori e terminalisti, per rendere l’applicazione della misura il più possibile compatibile con le esigenze del settore. «Il confronto ci sarà, ma andremo avanti nella direzione intrapresa», sottolinea, precisando che il dialogo con il governo è già avvenuto. «C’è stata una mia interlocuzione diretta dopo la ricezione della lettera, seguita da incontri tecnici con il vicesindaco. La nostra posizione è chiara ed è stata apprezzata dal ministero».
Sull’aumento dell’Irpef, che ha acceso il dibattito politico, la sindaca respinge le critiche del centrodestra. «C’è una continua negazione di quanto è accaduto in passato, nonostante esistano documenti che dimostrano il contrario, comprese richieste avanzate pochi mesi prima della fine del precedente mandato».
Infine, l’invito a voltare pagina: «Bisognerebbe accettare l’esito delle elezioni e andare avanti senza riscrivere la storia. Ogni tentativo di negazione viene puntualmente smentito dai fatti, con un evidente imbarazzo per chi insiste su questa linea».
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