Tagli accoglienza migranti, a Genova sono 263 gli stranieri 'sfrattati'
di Fabio Canessa
1 min, 17 sec
A Struppa manifestazione di protesta contro la riapertura del Cas di Villa Ines
I cinquanta migranti che lunedì saranno trasferiti nell'ex centro Anfass di via Lucarno, a Struppa, gestito da Migrantes della Curia sono solo una parte dei richiedenti asilo politico della provincia di Genova che saranno "sfrattati" perché il centro in cui erano ospitati ha rinunciato a proseguire il servizio a causa dei tagli imposti dal ministro degli Interni Matteo Salvini. In tutto a fare i bagagli saranno 263 migranti.
Nel decidere il trasferimento dei migranti la prefettura di Genova ha cercato di non smembrare i nuclei familiari e tenere conto delle varie etnie. Le associazioni che sono state costrette ad alzare bianca e non hanno preso parte all'ultimo bando per la riduzione del contributo per ogni persona, quasi dimezzato, passato da 35 a 18 euro, sono l'Arci (che assisteva 17 stranieri), la Coserco (29), la Strada Giusta (66), l'Ancora (33), la Coopse (18), Emergenza e Amore (51), Melograno (52) e Nuove Frontiere, 58 stranieri.
In tutto queste associazioni assistevano 324 stranieri, ma 61 persone hanno sistemazioni esterne al sistema dei Cas coordinati dalla prefettura. I responsabili delle associazioni che hanno gettato la spugna lamentano che con un contributo tanto esiguo non possono garantire un reale percorso di inserimento ed integrazione ai migranti, "non siamo albergatori" hanno riferito polemici.
Intanto la tensione a Struppa, in Valbisagno a Genova, dove in queste ore è previsto l'arrivo di 50 migranti nel centro d'accoglienza straordinaria di Villa Ines, in via Lucarno, riattivato per l'occasione. L'ufficio Migrantes della Curia sta però valutando se posticipare il trasferimento, visto il malumore già espresso dagli abitanti del quartiere che si riuniranno in presidio con esponenti di Lega e Fratelli d'Italia alle 15.30.
M.V.
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