Svezia, la crisi di Northvolt scuote l'industria verde
di Simone Galdi
La startup svedese, simbolo delle batterie elettriche sostenibili, affronta debiti record, licenziamenti e impatti sull'economia locale
La città di Skellefteå, nel nord della Svezia, è stata al centro di un progetto ambizioso: costruire la più grande e sostenibile fabbrica di batterie elettriche d'Europa. Ma la promessa di Northvolt, startup simbolo della transizione verde, si è scontrata con la realtà di una crisi finanziaria che rischia di mettere a dura prova l'intero settore.
Debiti e licenziamenti - Northvolt, che nel 2022 aveva avviato il suo impianto di punta a Skellefteå con contratti multimiliardari con BMW, Volkswagen e Scania, ha dichiarato debiti per 5,8 miliardi di dollari e depositato istanza di fallimento negli Stati Uniti lo scorso novembre. Da settembre, l'azienda ha licenziato circa un quarto della forza lavoro globale, inclusi oltre 1.000 dipendenti nella città svedese.
Difficoltà globali - Tra le cause del crollo, gli analisti individuano il calo della domanda globale di veicoli elettrici e la concorrenza cinese, capace di offrire prezzi più competitivi. Il mancato raggiungimento degli obiettivi di produzione ha spinto BMW a ritirarsi da un accordo da 2 miliardi di euro, evidenziando i problemi nella gestione aziendale.
Critiche alla leadership - Secondo Andreas Cervenka, esperto economico del quotidiano svedese Aftonbladet, Northvolt ha pagato caro errori di leadership e una strategia di espansione troppo rapida. “Costruire batterie è un processo complesso, richiede capitali e tempo. Non avevano le persone giuste al comando” sostiene.
Impatto locale - Il crollo ha avuto ripercussioni anche sulla comunità di Skellefteå. Justice Dey-Seshie, ingegnere di origini ghanesi, è uno dei tanti lavoratori stranieri che ora rischiano di perdere il permesso di soggiorno. “Devo trovare un altro lavoro o dovrò lasciare il paese” spiega.
Ambizioni verdi a rischio - Il fallimento di Northvolt rappresenta una battuta d’arresto per le ambizioni verdi della Svezia, considerata un modello globale per le tecnologie sostenibili. Il governo, tuttavia, ha rifiutato di salvare l’azienda, affermando che le startup devono affrontare il mercato senza interventi statali.
Prospettive future - Nonostante tutto, gli esperti come Eva Andersson, analista di politica climatica, ritengono che la Svezia rimanga un leader nel settore delle tecnologie pulite. Nel 2023, il 74% dei finanziamenti di venture capital svedesi è andato a progetti di sostenibilità, ben oltre la media europea del 35%.
Il ruolo dell'Europa - La ministra dell’Energia svedese, Ebba Busch, ha dichiarato che la crisi di Northvolt riflette una sfida a livello europeo per la competitività nel settore delle batterie. Secondo lei, è necessaria una maggiore cooperazione a livello UE piuttosto che interventi dei singoli governi.
Speranze per il futuro - A Skellefteå, Joakim Nordin, CEO di Skellefteå Kraft, rimane ottimista: “La nostra regione offre energia rinnovabile quasi al 100% e prezzi dell'elettricità tra i più bassi al mondo. Questo attrarrà altri grandi investimenti globali.” Northvolt potrebbe essere ricordata come un incidente di percorso nel cammino della Svezia verso un futuro più verde. Ma il dibattito su come affrontare le sfide del settore rimane aperto.
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