“Sulla loro pelle”: l’analisi dei fenomeni migratori di Paolo Lambruschi

di Giulia Cassini

Alla libreria San Paolo un incontro di attualità con dati alla mano

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Sulla loro pelle si scrive, sulla loro pelle si genera consenso, si specula, si litiga: mai come oggi la questione migratoria sta cambiando il dibattito politico, mettendo a volte in dubbio il ruolo dell’Unione Europea. Ecco perché il libro di Paolo Lambruschi presentato alla libreria San Paolo di piazza Matteotti il 21 ottobre si intitola proprio “Sulla loro pelle. Il fenomeno migratorio d’Africa ostaggio della politica” (edizioni San Paolo). Inevitabile passare per una definizione di migranti, qui in chiave allargata: “Siamo tutti migranti -spiega Lambruschi- lo dice il DNA, ma quella migrazione di cui parliamo ora è un fenomeno rivoluzionario tra forti squilibri e ingiustizie, dicono i dati dell’Onu”. 


Distorta dalle fake news, stravolta da una narrazione tossica, la materia soffre anche per la cronica assenza del doppio sguardo, per essere capaci cioè di raccontare quello che sta accadendo in Africa: se infatti la crisi migratoria di questo decennio è stata caratterizzata inizialmente dagli esodi siriani, oggi il flusso momentaneamente tappato in Libia è quello che scorre dalle rotte africane. L’autore richiama i giornalisti, la classe dirigente e un noto artista in modo molto chiaro nelle pagine del libro a non farsi veicolo di sovranismi o ideologie, mantenendo sempre una posizione obiettiva e scevra da ideologie. Porta nelle pagine con prefazione di Marco Tarquinio documenti duri, fotografie, precisi dati storici, situazioni geopolitiche che partono dall' Eritrea all'Etiopia fino al Niger e tutta la situazione dell’Africa Subsahariana.

Si parla ad esempio di land grabbing (letteralmente “accaparramento di terre”), della “maledizione delle risorse” che alimentano i conflitti e di numeri dell’accoglienza, al di là dei luoghi comuni. E’ un testo che si propone di andare ben oltre la sociologia e l’opinione, desidera dare uno specchio della realtà sia al lettore comune sia a chi, nella pratica quotidiana, si trovi ad affrontare e a soccorrere i migranti.

Diversi gli approfondimenti sui numeri reali del fenomeno: “Sono 20 milioni le persone in movimento ogni anno in Africa in cerca di opportunità di lavoro e vita migliori -spiega nell’introduzione il moderatore Damiano Fiorato - tra questi solo 2 milioni si dirigono verso Nord”. Ma, secondo le stime, la popolazione africana in due anni raddoppierà e quella europea resterà stabile”. Non c’è “solo” la politica a concorrere ad una revisione delle norme e dei flussi migratori, è una necessità dettata dai cambiamenti demografici.

Per Lambruschi “Serve una nuova visione per crescere con reciproci vantaggi, cambiando i paradigmi: uno sguardo che la Chiesa cattolica ha arricchito di molti contributi”. Resta al termine dell’evento l’auspicio che questo sia l’inizio di un lungo work in progress per capire, gestire, ed essere parte di un fenomeno epocale che in realtà si è sempre riscontrato nella storia del mondo.