Stati Uniti, i dazi per Canada, Messico e Cina scuotono anche il mercato green

di Sagal

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Il governo USA impone tariffe del 25% su Canada e Messico e del 10% sulla Cina, scatenando reazioni dai partner commerciali

Stati Uniti, i dazi per Canada, Messico e Cina scuotono anche il mercato green

Gli Stati Uniti hanno introdotto nelle scorse ore nuove tariffe sulle importazioni da Canada, Messico e Cina. L'annuncio, dato dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, ha suscitato immediate reazioni da parte dei governi coinvolti, che minacciano misure di ritorsione. Dal Canada in particolare era arrivata una risposta immediata del primo ministro Justin Trudeau, ma dopo un colloquio telefonico con Donald Trump le misure tra i due paesi sono state sospese proprio dal presidente americano per trenta giorni.

Le ragioni - Secondo la Casa Bianca, i dazi sono giustificati dalla "minaccia straordinaria" rappresentata dall'immigrazione clandestina e dal traffico di droga, tra cui il fentanyl. Washington accusa Cina, Messico e Canada di non contrastare adeguatamente il problema e richiama l'International Emergency Economic Powers Act (IEEPA) per giustificare la misura.

Le differenze - I dazi del 25% si applicheranno a tutte le merci canadesi e messicane, con l'eccezione dei prodotti energetici, che saranno tassati al 10%. Anche le importazioni dalla Cina subiranno una tariffa del 10%. Esenzioni saranno concesse alle merci già in transito prima della data di entrata in vigore.

La revisione - L'iniziativa non rientra nella revisione dei dazi su acciaio e alluminio (Sezione 232) e sulle importazioni cinesi (Sezione 301), già in programma nell'agenda dell'amministrazione per il 2025. Tuttavia, il provvedimento potrebbe influenzare le negoziazioni previste nell'ambito dell'Accordo USA-Canada-Messico (USMCA), il cui riesame inizierà a luglio 2025.

L'impatto - Seria preoccupazione per il probabile impatto su settori specifici è stata espressa da molti attori economici. In particolare, il settore dell'alluminio statunitense dipende in gran parte dalle importazioni canadesi, che coprono il 70% della domanda nazionale. Secondo esperti del settore, i dazi potrebbero portare a rialzi dei prezzi e a ristrutturazioni nelle catene di fornitura, favorendo fornitori mediorientali e indiani a scapito del Canada.

L'industria - "I dazi potrebbero rendere meno logici i flussi di alluminio, con impatti sui prezzi", ha dichiarato Renato Bacchi, dirigente di Alcoa. Anche altre aziende del settore, come Southwire e Commonwealth Rolled Products, stanno studiando contromisure per fronteggiare l'incertezza del mercato.

Le risposte - Il Canada ha annunciato dazi di ritorsione del 25% su 155 miliardi di dollari canadesi di importazioni dagli Stati Uniti, in due fasi a partire dal 4 febbraio. Il Messico ha dichiarato che adotterà misure analoghe, ma non ha ancora fornito dettagli. La Cina ha minacciato "contromisure necessarie" per difendere i propri interessi.

L'allarme - L'Associazione dell'Alluminio USA ha chiesto esenzioni per il metallo canadese, essenziale per l'industria nazionale. La Recycled Materials Association ha espresso preoccupazione per gli effetti dei dazi sulle esportazioni di materiali riciclati, mentre la Plastics Industry Association ha avvertito sulle ripercussioni negative per il settore manifatturiero americano.

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