Ponte Morandi sette anni dopo: memoria, dolore e impegno per non dimenticare
di Anna Li Vigni
Le autorità presenti al memoriale hanno condiviso ricordi personali e rilanciato l’impegno per garantire sicurezza e memoria, alla presenza dei familiari delle vittime
Nel settimo anniversario del crollo del Ponte Morandi, le autorità presenti al memoriale hanno condiviso ricordi personali e rilanciato l’impegno per garantire sicurezza e memoria, alla presenza dei familiari delle vittime.
Rixi – Il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha ricordato il 14 agosto 2018 come «un giorno che pesa sul cuore». All’epoca, nel governo Conte I, la sua prima uscita ufficiale lo portò «sotto il ponte che era appena crollato da poco più di un quarto d’ora», sotto la pioggia, tra il fango e i soccorritori al lavoro. Rixi ha definito quel momento «una tragedia incredibile di proporzioni incredibili» e ha denunciato la «sottovalutazione cronica» del sistema infrastrutturale, imputandola a vent’anni di mancata attenzione da parte di politica, istituzioni, ministeri e concessionari privati. Ha ricordato il confronto con l’allora amministratore delegato di Aspi, Castellucci, e ha sottolineato la necessità di attendere l’esito del processo in corso per «riscrivere le regole sulle concessioni autostradali con sentenze passate in giudicato». Ha ringraziato le famiglie delle vittime per «la dignità e la determinazione» e ha ricordato l’approvazione all’unanimità di una legge per il risarcimento.
Il viceministro più tardi ha diffuso una nota di puntualizzazione: "Il MIT non ha mai autorizzato Aspi a ridurre gli impegni post-Morandi. Tutti i lavori previsti dal protocollo dovranno essere mantenuti nei tempi e nei modi stabiliti. Per quanto riguarda i ponti comunali, non furono inseriti dal governo giallo-rosso perché di competenza del Comune. La precedente giunta ha terminato l’analisi dello stato delle opere e ha iniziato a rifarne una parte. Ci auguriamo che la nuova amministrazione prosegua - prontamente - con gli interventi previsti.”
Bucci – L’ex sindaco di Genova e attuale presidente della Regione, Marco Bucci, ha sottolineato come il memoriale debba «ricordare a tutti che l’incuria e la mancanza di attenzione verso i bisogni primari dei cittadini creano tragedie». Ha ricordato la gestione immediata dell’emergenza, con l’apertura del Comitato Operativo comunale alle 12:03 del giorno del crollo, e il messaggio dato alla città poche ore dopo: «Genova non era in ginocchio». Un segnale, ha detto, che ha permesso di attrarre risorse e investimenti, coinvolgendo anche le regioni vicine. Bucci ha definito questo anniversario «un’occasione per lavorare a un futuro migliore», assicurando la vicinanza costante ai parenti delle vittime e ribadendo il dovere delle istituzioni di garantire che simili tragedie non si ripetano.
Salis – La sindaca di Genova, Silvia Salis, al suo primo intervento in questa ricorrenza, ha ringraziato le autorità e chi si è messo «immediatamente al servizio di Genova» il giorno del crollo. Ha ricordato l’impegno di Bucci come sindaco e ha sottolineato la difficoltà di trovare parole adeguate per una ferita «che non si rimarginerà mai». Salis ha raccontato le telefonate di quel giorno, «piene di amore e di paura», riconoscendo di non poter immaginare il dolore di chi non ha avuto risposta. Ha annunciato l’intenzione di far vivere il memoriale alle scuole come tappa educativa per parlare di sicurezza e prevenzione. Ha chiesto scusa ai familiari per il tempo in attesa di risposte e ha ribadito che «la memoria non è un peso da portare da soli, ma una responsabilità collettiva» che deve produrre pensiero, domande e impegno.
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