Sette anni dopo il crollo del Morandi, Genova ricorda le 43 vittime

di M.C.

13 min

Nel settimo anniversario della tragedia, la città rende omaggio a chi perse la vita con una cerimonia nel Memoriale 14.08.2018 inaugurato di recente

Si è tenuta in mattinata la cerimonia in suffragio delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018. Da quel drammatico giorno sono passati sette anni. La celebrazione, officiata dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca, si è svolta alla presenza delle massime autorità: la sindaca di Genova Silvia Salis, il presidente della Regione Marco Bucci, il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi e i familiari delle vittime di quella terribile tragedia. Telenord segue in diretta tutta la cerimonia. 

Celebrazioni – A metà mattinata, presso il Memoriale 14.08.2018 (inaugurato lo scorso dicembre nell’area del disastro), ha preso il via la cerimonia ufficiale in ricordo delle vittime. Presenti i familiari dei 43 caduti e le massime autorità cittadine e regionali. In programma gli interventi dell’imam Salah Hussein e dell’arcivescovo Tasca, seguiti da quelli della sindaca di Genova Silvia Salis, del presidente della Regione Liguria Marco Bucci, del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi (in rappresentanza del Governo) e di Egle Possetti in nome dei parenti delle vittime. Alle 11.36 – l’ora esatta del crollo – osservato un minuto di silenzio, accompagnato dal suono delle sirene del porto e delle campane in tutta la diocesi.

Il presidente della Regione Marco Bucci: "Tragedie come questa non devono accadere in una società civile. Il messaggio è che città e Regione non dimenticano e che noi lavoriamo perché non accada mai più. Quel giorno fu terribile, ma alla prima conferenza stampa dicemmo che la città non era in ginocchio: questo cambiò la percezione di tutti. Sono arrivati più di 6 miliardi per le infrastrutture proprio grazie all’eccellente lavoro che fu fatto".

La sindaca di Genova Silvia Salis: "Una giornata che tocca il cuore e l'anima. Anch'io quel giorno ho iniziato a chiamare le persone che amo per sapere dove erano. Come amministrazione ci siamo impegnati a fare in modo che il Memoriale resti aperto per chi da fuori vuole conoscere la tragedia che ci ha colpito".

Il viceministro Rixi: "Un momento che ha cambiato la vita non solo dei genovesi ma degli italiani. Attendiamo con ansia la chiusura delle indagini e soprattutto il processo e la sentenza per andare ad avere una base giudiziaria su cui poi costruire un nuovo modo di rapportarci. Vent'anni di non gestione ha causato una tragedia. Non possiamo più permetterci più tragedie in questo paese. Quest'anno siamo riusciti ad avere una legge per il risarcimento delle vittime è stata una legge fortemente voluta dal Governo, non per dare qualcosa perchè la vita non si può restituire ma per far capire che lo Stato esiste. Il 24 agosto sarà sancito l'iter di questa legge".

Ilaria Cavo, parlamentare e coordinatrice NM - Partecipare alla commemorazione delle vittime di Ponte Morandi, parlare con i loro familiari, significa prendere atto che il loro dolore aumenta ogni anno, non diminuisce, insieme alla richiesta di impegno da parte delle istituzioni e di risposte. Quest'anno una promessa è stata mantenuta: è stata approvata la legge che riconosce risarcimenti, borse di studio, diritti lavorativi ai familiari di questa tragedia e ad altri casi simili che tutti dobbiamo evitare che si ripetano. Un imminente decreto attuativo renderà operativo il provvedimento frutto del lavoro trasversale di tutti noi parlamentari liguri e del MIT. Ma aver celebrato questa commemorazione davanti al memoriale significa prendere atto che c'è ancora molto da fare: renderlo vivo, per esempio, trasmettere qui i valori della prevenzione e della sicurezza. In attesa delle risposte sulle responsabilità del crollo che la magistratura potrà dare, l'impegno più forte è quello di non permettere che il tempo allenti il ricordo. La presenza di molti cittadini, oggi, insieme alle istituzioni, a questa commemorazione è stato il segnale forte di una Genova che, come sette anni fa ha saputo reagire, oggi sa non dimenticare. Nel giorno in cui lo Stato ha chiesto scusa, questo abbraccio collettivo è stata la conferma più immediata alle parole del nostro vescovo: “fare memoria significa davvero scegliere la speranza". Così Ilaria Cavo, deputata ligure e presidente del Consiglio nazionale di Noi Moderati, capogruppo in consiglio comunale di NM-Orgoglio Genova, che oggi ha presenziato alla settima cerimonia commemorativa in ricordo delle vittime del crollo di Ponte Morandi

Il segretario generale CISL Liguria Luca Maestripieri : "Chiediamo tempi certi per le opere di messa in sicurezza e manutenzione, standard più rigorosi. A sette anni dal crollo del ponte Morandi, la Liguria ricorda le vittime e abbraccia le loro famiglie. Il dolore non si attenua, ma si traduce nel dovere di verità, giustizia e responsabilità» lo dice il segretario generale di Cisl Liguria Luca Maestripieri. Che continua: «Chiediamo tempi certi per le opere di messa in sicurezza e manutenzione, standard più rigorosi su controlli e appalti, e il pieno coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori nella cultura della prevenzione. La sicurezza delle infrastrutture è un diritto collettivo e una priorità non negoziabile».
La Cisl continuerà a vigilare, a confrontarsi con le istituzioni e a sollecitare investimenti stabili: non possiamo permettere che la memoria si fermi alle celebrazioni. Solo con scelte concrete e trasparenti costruiremo una rete viaria sicura e moderna, all’altezza dei bisogni di cittadini e imprese".

Monsignor Tasca: "L'eco delle grida di quei pianti risuona ancora e deve risuonare. Chi percorreva il ponte cercava la vita, lavoro, vacanze, parenti, atti semplici tutti rivolti al futuro. Oggi viamo guerre che uccidono innocenti, ingiustizie sociali che impediscono la crescita dei giovani, un senso diffuso di smarrimento e respinge lo slancio del cuore. L'annuncio della speranza che la Chiesa propone quest'anno nell'anno giubilare, le tragedie e i doori ci insegnano a coltivare i semi della speranza, speranza che arriva dall'ascolto, Per noi cristianii la speranza porta il nome di Gesù di Nazareth. Onorare la memoria di fratelli e sorelle scomparsi ci impone di non lasciarci Fare memoria significa crescere la speranza e la dobbiamo coltivare con gesti pazienti, il coraggio di guardare al futuro. Valori condivisi, solidarietà, cooperazione, sono valori da rinnovare ancora oggi. Vogliamo vivere in una Genova più giusta e accogliente per costruire un domani migliore". 

Andreoli presidente associazione Noi per Voi: "Ogni anno portiamo 43 alberi per ricordare questa tragedia. Lo facciamo con i bambini perchè sono il nostro futuro".

Le reazioni del mondo politico alla commemorazione Ponte Morandi

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni su X -
"Il 14 agosto di sette anni fa, Genova, la Liguria e l’Italia intera sono state sconvolte da una catastrofe che rimarrà per sempre nella memoria del nostro popolo. Tutti noi abbiamo ancora negli occhi le drammatiche immagini del crollo del Ponte Morandi e conserviamo nel cuore l’angoscia di quei momenti, il senso di smarrimento di fronte ad una tragedia spaventosa, la riconoscenza per l’eroismo dei soccorritori, il dolore per le quarantatré vite spezzate. Allo stesso modo, è ancora vivissima la sete di verità e giustizia, invocata con tenacia dai famigliari delle vittime e sostenuta da tutto il popolo italiano. Accertare le responsabilità per ciò che è accaduto, individuare le eventuali colpe ed omissioni, dare risposte definitive: obblighi morali e civili che non possono essere disattesi. Il 14 agosto di sette anni fa Genova è stata duramente ferita, ma non si è lasciata abbattere. E ha mostrato al mondo la forza di una comunità unita, capace di ricostruire e di rinascere. Il Ponte San Giorgio ne è il simbolo più potente, prova concreta di una Nazione e di un popolo che anche nei momenti più difficili sanno prendersi per mano e rialzarsi, più forti e orgogliosi di prima".

Il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani su X: "Le 43 vite spezzate dal crollo del Ponte Morandi restano impresse nella memoria di tutti noi. Il nostro pensiero e la nostra vicinanza vanno oggi, come ogni giorno, alle famiglie e ai loro cari. L'Italia non dimentica". 

Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo: "La polvere avvolge tutto e, quando si dirada, resta il moncone del ponte Morandi sospeso nel vuoto. È questa l'immagine che resta impressa nella nostra memoria. Soprattutto per chi, come me, chiama Genova casa. Il 14 agosto di sette anni fa ha cambiato la città, ha segnato i genovesi, e con loro l'Italia intera. Vite spezzate, l'angoscia delle famiglie, una città ferita, i volti dei soccorritori, le persone costrette ad abbandonare le proprie case. Il crollo del ponte è una ferita che non si rimargina. Un giorno che non può e non deve essere dimenticato, per rendere giustizia a 43 vittime e restare vicini al dolore di chi ha perso tutto". 

Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini sui social: "Sette anni fa, il crollo del Ponte Morandi spezzò 43 vite e lasciò una ferita profonda nel cuore di Genova, della Liguria e di tutta l'Italia. Oggi ci stringiamo alle famiglie delle vittime, ai loro cari, a tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un dramma che non sarebbe mai dovuto accadere. Nel ricordo di chi non c'è più, rendiamo onore alla reazione straordinaria di una Città, di una Regione, di un Paese che, all'indomani della tragedia, seppero unirsi per ricostruire in tempi record un'opera sicura e moderna, superando divisioni, ostacoli e burocrazia. Un risultato che ha mostrato la forza dei genovesi e dei liguri, la determinazione di tutta la nazione, l'eccellenza del nostro ingegno e la capacità di rialzarsi. È questa l'Italia dei SÌ: quella che sceglie di guardare avanti e trasformare il dolore in futuro". 

Ministro del Turismo Daniela Santanchè: "Sette anni fa, la tragedia del crollo del Ponte Morandi a Genova lasciava un vuoto incolmabile e un dolore che ancora oggi segna la nostra Nazione. Ricordare è fondamentale, così come è essenziale trasformare il ricordo in un impegno collettivo per la sicurezza. 

Azione Liguria esprime la propria vicinanza ai famigliari delle 43 vittime della tragedia del Ponte Morandi. Al dolore mai lenito, rimane l'attesa che sia fatta giustizia sulle diffuse responsabilità dell'accaduto e  la sensazione che non si stia ancora facendo abbastanza per rendere sicure le infrastrutture del nostro paese.Siamo tutti chiamati a corresponsabilità consapevoli che quanto avvenuto non deve più ripetersi anche in rispetto di quanti ne sono state vittime innocenti.

Fdi Genova -Nel giorno del settimo anniversario del crollo del ponte Morandi, onoriamo la memoria delle 43 vittime stringendoci in un collettivo abbraccio alle loro famiglie. Quella del 14 agosto è una data che nessuno di noi, nessun genovese, potrà mai dimenticare. Una ferita che resterà nella storia della nostra città che, però, nel momento più difficile, ha saputo mostrare al mondo tutta la sua resilienza. Ci auguriamo che possa essere presto accertata ogni responsabilità restituendo giustizia alle 43 vittime e ai loro familiari. Purtroppo non si possono far tornare indietro le lancette della storia ma confidiamo di conoscere quanto prima quella verità che tutta Genova, e non solo, aspetta purtroppo ormai da troppo tempo”. Così il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Alessandra Bianchi, Nicholas Gandolfo, Francesco Maresca, Valeriano Vacalebre.

Raffaella Paita (Italia Viva) - "Nonostante siano ormai passati sette anni, il ricordo della tragedia immane del Ponte Morandi è ancora così nitido e profondo che ogni 14 agosto riapre la ferita, non rimarginabile, provocata, quel giorno, dal crollo". Lo dice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva. "Da quel maledetto giorno Genova non è piu stata la stessa. A sette anni da allora, i nomi, i volti, le storie delle 43 persone che persero la vita sul viadotto del Polcevera ci sfilano davanti agli occhi come un rimprovero per quello che non è stato fatto e insieme come monito perché non accada mai più. Bisogna fare in modo che un simile dramma non si ripeta. E per questo non smettere di intensificare l'azione di controllo e manutenzione delle infrastrutture. Su questo il nostro impegno sarà sempre continuo e meticoloso".

Traverso (Siap) - "Il crollo del Ponte Morandi - dice Roberto Traverso segretario genovese Siap - è una vergogna di Stato che ha mostrato l’ingordigia di chi ha speculato sulla sicurezza di tutti. Genova porta una ferita indelebile, e di fronte a 43 vittime non bastano più parole di circostanza: serve giustizia vera. Le responsabilità devono essere accertate fino in fondo. Nessun nuovo progetto potrà colmare il vuoto lasciato, né placare la sete di verità. Genova non può e non deve dimenticare".

Tragedia
– Era la vigilia di Ferragosto 2018 quando una porzione di circa 200 metri del viadotto Polcevera (meglio noto come ponte Morandi) collassò improvvisamente insieme alla pila di sostegno n.9. Pioggia battente avvolgeva la città alle 11:36 di quella drammatica mattina in cui persero la vita 43 persone – tra cui diversi bambini – e altre 11 rimasero ferite. Nel crollo furono coinvolti decine di veicoli in transito sull’autostrada A10, precipitati nel torrente Polcevera e sulla zona industriale sottostante, oltre ad alcuni operai che lavoravano nelle vicinanze. Circa 600 residenti delle palazzine sotto il viadotto rimasero senza casa e furono evacuati. Le indagini tecniche hanno poi evidenziato gravi carenze di manutenzione: i cavi interni agli stralli risultavano fortemente corrosi e indeboliti, una condizione fatale aggravata dall’assenza di interventi tempestivi di messa in sicurezza. 

Ricostruzione – Quella del ponte Morandi è stata una ferita profonda per Genova, che per mesi si è trovata con un’arteria vitale spezzata. La città, il porto e la viabilità del nordovest subirono pesanti ripercussioni, con traffico deviato e tempi di percorrenza raddoppiati. Eppure Genova seppe reagire: già nei mesi successivi alla tragedia vennero demoliti i monconi rimasti del vecchio viadotto e avviata a tempo di record la ricostruzione. Il 3 agosto 2020 – a meno di due anni dal crollo – è stato inaugurato il nuovo ponte Genova San Giorgio, progettato dall’architetto Renzo Piano e costruito in tempi rapidi come simbolo di rinascita. Il nuovo viadotto ha ripristinato la continuità autostradale sulla A10 ed è divenuto l’emblema della capacità di ripartenza del capoluogo ligure. Sotto quella campata, nel cuore della “zona rossa” di allora, è sorto un Memoriale permanente dedicato al 14 agosto 2018, affinché la memoria delle vittime resti viva negli anni a venire.

Processo – Sul fronte giudiziario, intanto, la parola giustizia è ancora in attesa di essere scritta definitivamente. Il maxi-processo per il crollo di ponte Morandi, iniziato nel luglio 2022 a Genova, vede attualmente 57 imputati tra ex vertici di Autostrade per l’Italia e della società di controllo Spea, oltre a dirigenti e funzionari ministeriali. Dopo oltre 200 udienze svolte in tre anni, il dibattimento è entrato nella fase finale: dallo scorso giugno i pubblici ministeri Walter Cotugno e Marco Airoldi stanno presentando la loro requisitoria, inaugurata con la lettura dei nomi di tutte le 43 vittime in aula. Le richieste di condanna da parte dell’accusa dovrebbero arrivare entro l’autunno di quest’anno, mentre la sentenza è attesa non prima del 2026. Alcune imputazioni minori sono già cadute in prescrizione, ma i reati principali – tra cui omicidio colposo plurimo e disastro colposo – restano al centro del procedimento. I familiari delle vittime seguono da vicino ogni sviluppo, determinati a ottenere piena verità e responsabilità per quella tragedia che ha segnato indelebilmente la loro vita.

 

 

 

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