Separazione carriere: magistrati in sciopero, Albanese legge Calamandrei. E Travaglio contro la riforma: "Danneggia tutti"
di Emilie Lara Mougenot
Durante lo sciopero in tribunale contro la riforma Nordio, l’attore interpreta un discorso storico sulla democrazia e l’impegno civile. Il direttore del Fatto Quotidiano attacca le riforme giudiziarie e invita a una comunicazione più chiara per sensi
Un’aula gremita, un silenzio carico di attenzione e le parole di Piero Calamandrei che risuonano con forza. A Genova, durante lo sciopero dei magistrati contro la riforma della giustizia, Antonio Albanese ha dato voce a uno dei discorsi più celebri del giurista e padre costituente. Un testo che parla di libertà, uguaglianza e impegno, temi che, a decenni di distanza, restano di stringente attualità.
Il discorso – Albanese ha letto il celebre intervento di Calamandrei sulla Costituzione, incentrato sul valore della libertà e sulla necessità di difenderla ogni giorno. “La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”, diceva il giurista. Parole che, nel contesto della protesta, hanno assunto un significato ancora più forte. Al centro della riflessione, il principio dell’uguaglianza sostanziale. Calamandrei sottolineava come la Costituzione non si limiti a riconoscere diritti, ma imponga alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli economici e sociali che ne impediscono l’effettivo esercizio. Un monito che, nel dibattito attuale, richiama il rischio di nuove disuguaglianze.
L’indifferenza – Un altro passaggio chiave del discorso riguarda l’indifferenza verso la politica, definita da Calamandrei come una delle più grandi minacce alla democrazia. L’aneddoto dei due contadini su una nave in tempesta, con uno dei due che, avvisato del pericolo, risponde “Che me ne importa, non è mica mia”, è stato accolto con particolare attenzione dal pubblico.
Le radici della Costituzione – Calamandrei ricordava anche le sofferenze e i sacrifici da cui è nata la Costituzione: “Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani”. Un passaggio che ha emozionato i presenti, sottolineando il valore storico e morale del testo costituzionale.
La protesta – La lettura è avvenuta durante lo sciopero indetto dai magistrati contro la riforma Nordio, che secondo i promotori metterebbe a rischio l’indipendenza della magistratura e la lotta alla criminalità. La scelta di dare spazio a un testo di Calamandrei ha voluto ribadire il legame tra giustizia e democrazia. L’iniziativa si inserisce in una più ampia mobilitazione contro la riforma del ministro Nordio, che ha sollevato critiche da parte della magistratura e di diversi esponenti della società civile. Le misure contestate riguardano, tra le altre cose, la limitazione delle intercettazioni e una maggiore difficoltà nel perseguire determinati reati. I magistrati in sciopero denunciano il rischio di un indebolimento della giustizia e della lotta alla corruzione.
L’analisi di Travaglio – Le recenti riforme del sistema giudiziario non colpiscono solo la magistratura, ma l’intera società. È questo il punto centrale dell’intervento di Marco Travaglio, che mette in guardia dai rischi legati a provvedimenti che, a suo dire, limitano gli strumenti di indagine e ostacolano la lotta alla criminalità. Il direttore del Fatto Quotidiano sottolinea l’urgenza di una comunicazione più efficace per far comprendere ai cittadini la portata di questi cambiamenti. Secondo Travaglio, uno dei problemi principali è la percezione dello scontro tra politica e magistratura come una semplice lotta di potere. In realtà, spiega, le conseguenze ricadono direttamente sui cittadini. Per questo, propone di coinvolgere magistrati autorevoli che possano spiegare in modo chiaro i rischi delle riforme in corso. Tra le misure più criticate, il giornalista evidenzia la limitazione delle intercettazioni, che considera fondamentali per le indagini e giustificate dai risultati ottenuti. Critica anche la norma che introduce un preavviso di arresto per alcuni reati, sostenendo che potrebbe favorire l’intimidazione di testimoni e rendere più difficile l’azione della giustizia.
Le prospettive – Il dibattito sulla riforma della giustizia resta aperto e il clima di scontro tra governo e magistratura non accenna a placarsi. Guardando al passato, il giornalista ricorda la campagna contro la riforma Renzi-Boschi, inizialmente data per spacciata, ma poi respinta con il referendum del 2016 grazie a un’informazione efficace. Un modello, secondo lui, da seguire anche nella battaglia attuale.
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