Sei anni a Castellucci per la strage di Avellino, Possetti: “Il vaso di Pandora è aperto”

di Emilie Lara Mougenot

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Il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi commenta con fermezza la sentenza definitiva sul disastro dell’autobus precipitato nel 2013

Sei anni a Castellucci per la strage di Avellino, Possetti: “Il vaso di Pandora è aperto”

La sentenza definitiva della Cassazione sul disastro dell’autobus precipitato dal viadotto Acqualonga nel 2013, con la conferma delle condanne a diversi imputati tra cui Giovanni Castellucci e Michele Berti, riceve l’apprezzamento del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, che sottolinea la portata sistemica delle responsabilità accertate.

Sistema carente – «Nessuno potrà restituire le vite spezzate alle proprie famiglie né lenire il dolore», afferma in una nota Egle Possetti, portavoce del Comitato, «ma la giustizia ha fatto emergere un sistema di manutenzione inefficace, viziato da carenze enormi, incompetenza e mediocrità».

Riduzione dei costi – Secondo il Comitato, le criticità emerse nel processo di Avellino dimostrano come, nel tempo, si siano operate scelte gravissime «al fine di diminuire le spese, in sfregio alle vite umane», sottolineando una logica gestionale che antepone l’economia alla sicurezza.

Vicende parallele – «Questo dimostra che quanto sta emergendo nella nostra vicenda processuale non è un caso isolato. È il sistema che è stato messo a nudo, il vaso di Pandora è aperto», prosegue la nota.

Solidarietà – Il Comitato esprime infine «vicinanza a tutte le famiglie delle vittime della strage di Avellino», sottolineando come le ferite lasciate da tragedie simili accomunino chi ha perso i propri cari a causa di gravi negligenze strutturali e gestionali.

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