Sampdoria Women, lettera aperta alla società: "Noi discriminate rispetto agli uomini"

di Lorenzo Aluigi

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Le parole delle giocatrici sono state diffuse dalla AIC

Sampdoria Women, lettera aperta alla società: "Noi discriminate rispetto agli uomini"

"A meno di un mese dall'inizio del campionato di Serie A, la rosa disponibile non è ancora stata convocata per l'inizio dell'attività. A causa di questi continui ritardi e mancanza di comunicazione ci ritroviamo in uno stato di totale disagio, senza alloggi né retribuzione".

Dura protesta delle giocatrici della Sampdoria Women nei confronti della nuova proprietà, che ha rilevato quest'estate il club genovese, in una lettera aperta diffusa dalla Aic.

"A differenza della squadra maschile, non abbiamo ancora percepito il pagamento della mensilità di giugno relativo alla passata stagione. Ancora una volta, appare evidente come i diritti di noi donne risultino secondari rispetto a quelli dei nostri colleghi uomini. -proseguono - "Fino ad oggi non ci siamo mai espresse pubblicamente, ora, visto il lungo periodo d'attesa senza riscontro, riteniamo opportuno esternare il nostro punto di vista", scrivono le calciatrici in una lettera pubblicata dall'Associazione Calciatori. "Ad oggi, dopo oltre quattro settimane di repentini e continui cambi di posizione da parte della nuova proprietà, rappresentata da Manfredi e Radrizzani, non conosciamo ancora il destino della Sampdoria Women", affermano. "Questi ritardi ci espongono ad un maggior rischio di infortuni che potrebbero impattare significativamente sulla nostra carriera. Oltre alle potenziali problematiche fisiche, ci preme sottolineare le conseguenze che questa condizione comporta sulla nostra salute mentale: preoccupazioni, stress, depressione, precarietà - conclude la nota - Prima di essere giocatrici siamo persone che stanno soffrendo e che meritano rispetto, fino ad ora mai dimostrato. Per questi motivi chiediamo fortemente ed il prima possibile che venga presa una decisione definitiva, qualunque essa sia, per porre fine a questa situazione straziante e permettere ad ogni giocatrice di decidere del proprio futuro".