Sampdoria, pericolo scampato. Ora apertura di credito a Radrizzani-Manfredi

di Maurizio Michieli

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Ripartenza dalle macerie, ai nuovi proprietari va concesso tempo ma i tifosi blucerchiati sapranno essere pazienti

Sampdoria, pericolo scampato. Ora apertura di credito a Radrizzani-Manfredi

L'U. C. Sampdoria, numero di matricola 45950, è salva. W la Sampdoria. Al termine di un faticosissimo percorso, pieno zeppo di buche e ostacoli, il risultato che stava a cuore a tutti coloro che amano i colori blucerchiati è arrivato. Non è stato facile, anzi. La "prigione" a più celle in cui era incapsulata la società (Trust, indebitamento e carenza di liquidità) ha fatto sì che quello compiuto oggi si rivelerà alla lunga un vero e proprio miracolo di ingegneria finanziaria. Compiuto da diversi attori, protagonisti e non.

Desidero partire dall'ultimo: Massimo Ferrero. Che ho contrastato apertamente, dal febbraio del 2019, quando (carte alla mano) avevo capito, insieme con il mio collega e amico Stefano Rissetto, il verso che stava prendendo la gestione della Sampdoria, sino a quel momento macchiata sì da un folklore sgradevole (anche perché l'allora presidente potè sempre imperversare a livello mediatico e non solo) ma tutto sommato in linea con le aspettative di un club medio per introiti televisivi, bacino di utenza, città di riferimento. Ma un conto, per quanto doloroso, era veder calpestato lo stile Sampdoria, un altro rendersi conto che l'andazzo avrebbe portato alla rovina, o quasi. Tuttavia, adesso che la Sampdoria ha un futuro, non solo non sparo addosso a Ferrero (come in tanti hanno iniziato a fare da quando è caduto in disgrazia ed è finito in carcere) ma gli riconosco l'onore delle armi. La sera del 30 maggio, nella puntata forse più difficile di Forever Samp da me condotta, aveva annunciato di avere passato la mano ad Andrea Radrizzani, parlando di lui anche in termini positivi. Non senza umanamente rinunciare a dire "mi rimpiangerete". Ma ora che il fatto è compiuto, si può affermare che Ferrero ha mantenuto la parola data in diretta a decine di migliaia di sampdoriani (lo confermano i dati Auditel) che seguivano il programma con il cuore in gola.

Il passaggio naturale da Ferrero (il passato, sebbene tecnicamente il closing dell'operazione abbia a compiersi più avanti) è poi ad Andrea Radrizzani (il futuro). Il grande merito che gli va ascritto non è "solo" quello di avere salvato la Sampdoria ma di avere creduto di potercela fare quando sembrava un'impresa impossibile, quasi titanica. Lui e il suo socio Matteo Manfredi hanno messo in questa trattativa tanta volontà e tanto cuore. Ecco perché sono convinto che i tifosi blucerchiati sapranno concedere loro il tempo necessario. "RicominciAMO", ha scritto Radrizzani su Twitter. Bisogna essere consapevoli, come lo sarà lui, che non si riparte dalle situazione da cui partì Ferrero nel 2014 (con una società ripulita dai debiti, il pieno di benzina finanziaria nel motore, le fidejussioni garantite da San Quirico Holding e una squadra già competitiva al punto da arrivare settima sotto la guida del compianto Sinisa) bensì dalle macerie. Dalla serie B, intanto. Dove i ricavi, dai diritti tv agli sponsor, sono inferiori. Da un elevato indebitamento (per quanto opportunamente abbattuto dall'accordo di ristrutturazione). E da un parco giocatori non altisonante. Sono i tanti motivi per cui la nuova proprietà della Sampdoria merita un'apertura di credito, anche da parte nostra. Poi, come chiunque, Radrizzani-Manfredi alla lunga saranno "giudicati" sulla base dei risultati e della gestione, ma non si può non riconoscere che la ricostruzione debba essere profonda e dunque non possa essere immediata e agevole.

Tra i protagonisti della vicenda ci sono anche e soprattutto i membri del Cda della Sampdoria. Che dopo mesi di contatti, trattative, operazioni vere o presunte avallate dal trustee Vidal, hanno imboccato una strada percorrendola sino in fondo. Marco Lanna, Antonio Romei, Gianni Panconi, Alberto Bosco (e anche l'ex amministratore di Ssh Holding Massimo Ienca e il presidente del collegio sindacale Marcello Pollio) si sono assunti la responsabilità di una scelta e l'hanno portata avanti con vigore e convinzione. Una scelta che appariva migliore per i creditori, ma poteva sembrare meno vantaggiosa per la Sampdoria, essendo a debito (il prestito obbligazionario di Banca Sistema) a fronte della proposta Barnaba-Garrone, che metteva sul piatto risorse proprie. Però l'hanno condotta sino in fondo, garantendo sull'efficacia della manovra. E alla fine hanno avuto buon gioco. 

Attori non protagonisti, i tifosi della Sampdoria. Che anche nel momento peggiore, con la società sull'orlo del fallimento e la squadra in serie B, hanno trasmesso all'esterno un'immagine tale da non poter lasciare insensibili potenziali acquirenti. E per quanto se non si potrà mai avere la misura di questo peso, sono sicuro che sarà stato enorme nelle trattative. Chi guardava, non poteva evitare di pensare: "Vale la pena salvare questo patrimonio di passione e di amore incondizionato".

Adesso, oltre alla metabolizzazione della gioia, non rimane che assistere alle prime mosse dei nuovi proprietari e confidare che Andrea Radrizzani, che è davvero amico di Tamim bin Hamad Al Thani, Emiro del Qatar, si riveli talmente abile e capace da convincere il proprietario del Paris Saint Germain a investire anche nella Sampdoria attraverso il Fondo QSI. Sarebbe la ciliegina sulla torta. Che è comunque ottima anche così, perché colora di blucerchiato e profuma di U.C. Sampdoria numero di matricola 45950. 

 

 

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