Sampdoria, perché deve iniziare un nuovo campionato

di Maurizio Michieli

3 min, 15 sec

Dopo la sosta e due settimane di lavoro, Sottil può imprimere la svolta

Sampdoria, perché deve iniziare un nuovo campionato

La sosta e due settimane di lavoro, anche se senza tre difensori, impegnati con le rispettive Nazionali (Bereszinsky, Ioannou e Veroli). Andrea Sottil, "incassato" il punto a Marassi con il Bari, dove non si poteva oggettivamente chiedere di più alla Sampdoria - e per avere avuto il nuovo tecnico un solo allenamento di preparazione e per la repentina espulsione di Vulikic - ora può e deve guardare al futuro come se si trattasse di un nuovo e differente campionato. Tanto più che anche le altre big della serie B stentano e non c'è ancora un padrone vero e proprio.

Non entro nel merito se Sottil sia la miglior scelta possibile oppure no. Non ho le competenze per "giudicare" un allenatore a priori e soprattutto mi fido di Accardi, oltre che del mio amico e opinionista Francesco Flachi, che di Sottil fu compagno di camera nella Fiorentina. "Un grande motivatore che presta particolare attenzione alla fase difensiva", mi ha riferito. E poi credo che complessivamente chi guida una squadra di calcio, nella maggior parte dei casi, sia come un autista di autobus che ha il solo compito di condurre il mezzo da un capolinea all'altro in orario e senza incidenti. Ovvero, deve soprattutto non fare danni. Coloro che spostano davvero gli equilibri sono pochissimi, Gasperini in Italia e Klopp in Europa. Gli altri più o meno arrivano dove consente di arrivare il valore dei calciatori. Oppure pasticciano. Ecco l'importante è che Sottil non commetta errori, trasmetta alla Samp quel minimo di organizzazione di cui ha bisogno, metta i giocatori al posto giusto e poi si affidi alla vena dei due là davanti, Coda e Tutino, che un gol prima o poi lo fanno. Non mi sembra una ricetta troppo complicata da cucinare e Sottil possiede l'esperienza necessaria per riuscirci senza bruciare il piatto.

Quanto sia davvero gustoso, forse è prematuro dirlo. Continuo a pensare che l'organico - attraverso i progressivi recuperi completi di Ferrari, Kasami, Vieira, Borini e Pedrola - sia assolutamente in grado di competere per i primi quattro posti. Non una squadra ammazzacampionato (non so chi lo abbia affermato), ma neanche un'armata brancaleone da ultimo posto in classifica. Mi aspetto che Romagnoli entri in forma (non può essere quello visto sinora), che Meulensteen confermi quanto ha lasciato intravvedere, che Akinsanmiro cominci a comprendere che deve passare il pallone e altri piccoli, grandi progressi su cui lavorerà l'allenatore.

Quanto alle pressioni lamentate da Pirlo (in bocca al lupo per il futuro, lo merita al 100%), ci sono e devono esserci. La società ha sforacchiato ampiamente il tetto agli ingaggi (attraverso garanzie fidejussorie) perché vuole venire in serie A subito. Accardi ha rivoluzionato la rosa per questo, tentando anche di patrimonializzarla un po'. Se qualcuno non è in grado di reggere questa responsabilità, dovrebbe chiedere la rescissione del contratto. Mi racconta sempre Flachi che Novellino, quando percepiva cali di tensione, si inventava casi o situazioni limite per rialzare subito la temperatura, prendendo di mira questo o quello. Il risultato è noto: serie A al primo colpo, Europa e quasi Champions. Certo quella formazione aveva, rispetto a questa, Mirko Conte (un piccolo Vierchowod per la B) dietro e Sergio Volpi (un gladiatore geniale) in mezzo. Ma è anche vero che il livello della B di allora era molto più alto rispetto a oggi. L'anno scorso, per fare un esempio, il Cittadella perse partite per due mesi consecutivi e rischiò mai nulla, anzi. Quindi, basta poco per fare bene.

Bisogna crederci, senza spaventarsi dei 20.000 abbonati. In quest'ottica Sottil mi ispira fiducia e speranza, il resto dovranno farlo i calciatori. Ed eventualmente la proprietà a gennaio, quando potrà spendere senza vincoli. Sono sicuro che se per risalire servirà un'ulteriore iniezione di ricostituitente, lo sforzo verrà fatto. Poiché l'obiettivo, per la Sampdoria, è uno solo: tornare a casA.

 

 

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