Sampdoria, Donati verso Monza: "Dobbiamo rovesciare la situazione. Basta parole, servono fatti"
di Stefano Rissetto
Nessuna rivoluzione, ma piccoli correttivi per cambiare una rotta che preoccupa. Massimo Donati, allenatore della Sampdoria, ha fatto il punto della situazione alla vigilia della trasferta di Monza, sottolineando l’impegno della squadra ma anche la necessità di passare ai fatti: "Abbiamo provato a cambiare qualcosa, senza però stravolgere. Serve solo trovare l’equilibrio giusto. Le chiacchiere sull’allenarsi bene ormai lasciano il tempo che trovano. Contano solo i fatti, e i fatti si vedono in campo".
Difesa in emergenza e reazione mentale - Le assenze non mancano, soprattutto in retroguardia. Ferrari è ancora out, anche se sarà vicino al gruppo, mentre Malanca si è fermato per un problema fisico. Ma il tecnico non cerca scuse: "Nella vita si può scegliere: o si subisce o si reagisce. Noi scegliamo di reagire. L’importante è non abbattersi. È vero, i risultati non sono dalla nostra parte, ma non possiamo restare fermi ad aspettare. Dobbiamo lottare".
Portieri: fiducia piena, ma adesso tocca a Coucke - Il cambio tra i pali è stato uno dei temi più discussi. Dopo l’impiego di Coucke nell’ultima uscita, l’allenatore chiarisce: "Ghidotti ha sempre avuto la mia fiducia, e ce l’ha tuttora. Ma è giusto valutare anche Coucke, che ha fatto cose buone e qualche errore, come capita a tutti. Abbiamo tre portieri validi. Ora gioca Coucke, come è stato valutato Ghidotti in precedenza. Nessun caso".
Troppi gol subiti su palla inattiva - Uno dei problemi principali riguarda le reti incassate, soprattutto in situazioni da fermo: "Sei dei sette gol presi sono arrivati da calcio piazzato. Questo significa che il problema non è tattico, ma mentale. In quelle situazioni avevamo sette-otto uomini in area. Serve più concentrazione. I leader devono farsi sentire, perché durante la gara comunicare non è facile. La testa fa la differenza".
Attacco ancora poco incisivo: "Creare di più" - Se dietro si soffre, davanti si crea troppo poco. Il mister lo ammette: "Dobbiamo diventare più pericolosi. Coda e Cuni sono attaccanti diversi e ci offrono opzioni differenti. Anche Pafundi e Cherubini possono darci qualità. Fino alla trequarti ci arriviamo bene, poi manca la scelta giusta: serve più coraggio nell’ultimo passaggio".
Mentalità e spirito: "Niente alibi, solo lavoro" - Il momento è complicato, ma l’atteggiamento resta quello di chi non si arrende: "Non sto qui a piangermi addosso. Non vivo di ‘se’. Faccio ciò che amo e cerco di trasmettere ai miei ragazzi la voglia di migliorare. Non sono contento dei risultati, ovviamente. Ma se vogliamo cambiare le cose dobbiamo farlo con lo spirito giusto".
Tifosi delusi, ma il focus resta il campo - Infine, un pensiero anche ai tifosi, che hanno espresso il loro malcontento: "Hanno le loro ragioni e le rispetto. Nessuno è felice di questa situazione. Ma non possiamo farci condizionare: dobbiamo pensare solo al campo. Le risposte vere si danno lì".
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