Sampdoria, Donati: "Due gol presi in tre partite, ricominciamo da qui. Squadra in crescita"
di steris
Alla ringhiera del centro sportivo, i tifosi hanno affisso uno striscione: "Basta chiacchiere, ora vincete"
Alla vigilia di Sampdoria-Pescara, Massimo Donati è fiducioso di ottenere il primo successo. Alla ringhiera del centro sportivo, i tifosi hanno affisso uno striscione: "Basta chiacchiere, ora vincete".
Difesa come punto di partenza "In tre gare abbiamo subito solo due gol ed è una cosa importante perché quando difendi bene è più facile vincere la partita. Dobbiamo ripartire da lì", ha dichiarato.
Rotazioni e valutazioni in corso - "Ci sono giocatori che hanno fatto entrambe le partite, non solo Pafundi. Altre 24 ore aiutano per capire tante cose", lasciando intendere che la gestione della rosa è ancora in evoluzione.
Scelte offensive e posizionamento Riguardo a Coda e Cuni: ". L’unico ‘problema’ del fatto che giochino assieme è che se devo mettere un’altra prima punta non ce l’ho. So che Cuni magari si trova a suo agio più defilato".
Fiducia al gruppo, non alle singole individualità - "Ciò che serve è vincere. Poi Ricci non ha giocato fino ad ora ma lui sa che ha grandissima stima, come ce l’ha Giordano o altri giocatori impiegati di meno. Ora è più opportuno pensare alla squadra".
Rientro di Cherubini e ruolo fondamentale - "È positivo. Ora vediamo ma tutti ci devono dare una mano a fare tutto. È un gioco di squadra. Se hai giocatori che possono aiutarti a fare risultati meglio è. Cherubini è importante, come lo è Pafundi",
La gestione dei cambi e l’importanza della squadra - Su Barak: "Ha grande voglia di fare. Come ce l’hanno gli altri. Si valuta di volta in volta chi inizia. Gli allenatori lo dicono tutti ed è una cosa scontata per noi, ma le partite durano tutte 90 minuti e l’importanza di chi gioca è uguale. Ci sono giocatori bravi a subentrare, altri meno bravi a subentrare. Non conta il Barak, il Cherubini o il Pafundi, ma conta la squadra".
La pressione come stimolo - Infine, sul tema pressioni: "Io la pressione la sento tutte le partite. Ed è il bello del mio mestiere. Mi piacere avere pressione e domani la sentirò come tutte le partite. Il problema è che tutti ne veniamo fuori e troviamo la vittoria per il bene della Sampdoria".
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