Sampdoria, adesso inizia un nuovo campionato

di Maurizio Michieli

2 min, 44 sec

La squadra di Pirlo può finalmente giocarsi le sue carte per la serie A

Sampdoria, adesso inizia un nuovo campionato

La vittoria in rimonta con l'Ascoli vale molto di più dei tre punti - pur "pesantissimi" - raccolti dalla Sampdoria. Vale di più per come è arrivata, in maniera sofferta, rocambolesca e alla fine meritata. Vale di più perché i giocatori, forse per la prima volta in questa stagione al "Ferraris", hanno percepito l'alchimia che il pubblico blucerchiato è in grado di generare, aiutandoli a trasformare la tensione in energia positiva. Vale di più perché l'ingresso dei "big" dalla panchina - Esposito, Depaoli, Borini - ha confermato che al completo o quasi la Samp non è inferiore alle avversarie (a parte Parma e Cremonese). Vale di più perché i play out sono sufficientemente lontani e i play off aritmeticamente agganciati.

Vale di più perché senza la penalizzazione la classifica sarebbe ancora più favorevole, segno che nonostante le difficoltà di una partenza ritardata, un mercato frenato dai paletti e un fisiologico periodo di adattamento di Pirlo alla serie B i valori ci sono. Vale di più perché ora i giovani - ne cito quattro: Stankovic, Ghilardi, Facundo, Yepes - non sono gli "stessi" che hanno iniziato il campionato ma hanno più esperienza nella testa e nelle gambe. Vale di più perché all'appello del gruppo definitivo mancano ancora Verre e Piccini e lascio fuori Pedrola per scaramanzia e per... esasperazione.

Vale di più perchè la Sampdoria arriva da dietro, non ha nulla da perdere e può diventare la mina vagante, il pericolo, lo spauracchio per chi è davanti e sente il suo fiato sul collo. Vale di più perchè la scorsa settimana l'amministratore delegato Raffaele Fiorella ai microfoni di Telenord ci ha messo la faccia, illustrando un progetto di consolidamento e sviluppo concreto che, sino a prova contraria, merita credito e fiducia. Vale di più perchè la Sampdoria è la Sampdoria e nel suo dna non c'è la serie B.

Tutto bello, tutto facile dunque? Neanche per idea. Logico che centrare i play off da ottava o da settima (oltre sembra francamente impossibile) significa dover sudare e molto per raggiungere l'obiettivo della promozione. Ma questo non è un buon motivo, ora, per lasciare qualcosa di intentato. Per la Sampdoria ieri sera è scattato un nuovo campionato, che deve essere giocoforza completamente diverso da quello disputato sino a questo momento, sia a livello mentale che di target finale. Sarà fondamentale , da qui in avanti, non perdere più terreno e soprattutto giocatori sul piano fisico (dal Mapei Lab dovrebbero giungere le direttive giuste per non replicare gli errori di gestione della prima parte di stagione). Poi, si faranno i conti.

Ma è chiaro che una Samp con i giovani (di valore) maturati strada facendo, i senatori Barreca, Depaoli, Kasami, Borini stabilmente in campo, il virtuoso Esposito e il centravanti operaio De Luca ha l'obbligo morale di giocarsela sino alla fine, con il coltello tra i denti e smettendola di sbagliare approccio come accaduto anche con l'Ascoli. Adesso si fa sul serio. E bisogna essere seri. Dopodiché, vada come vada. A patto di non lasciare per strada neanche mezzo rimpianto. La storia sta bussando alla porta, Pirlo e i suoi la facciano entrare.