Salone Nautico di Genova, Poerio lancia l’allarme: "Mancano operai specializzati. Serve un ITS dei mestieri"
di Marco Gramigni
Poerio al Salone Nautico: serve un ITS dei mestieri per formare operai specializzati e rispondere alla crescita del settore nautico italiano.
Il settore nautico italiano è in forte crescita, trainato dall’export e da una domanda in continua espansione, ma rischia di rallentare per una ragione tanto semplice quanto allarmante: mancano operai specializzati. A lanciare l’allarme è Vincenzo Poerio, vicepresidente di Confindustria Nautica e amministratore delegato di Tankoa Yachts, intervenuto oggi al Salone Nautico di Genova durante un incontro dedicato al rapporto tra formazione e industria.
"Il sistema degli ITS Academy sta funzionando bene per la formazione post-diploma di figure tecniche di livello intermedio – ha dichiarato Poerio – ma oggi abbiamo un altro problema: ci mancano le maestranze. Non troviamo più carpentieri, elettricisti, saldatori, tubisti. E soprattutto manca una scuola che li formi".
L’appello lanciato da Poerio alle istituzioni è chiaro: costruire una piattaforma nazionale per la formazione tecnica e manuale, una sorta di "ITS dei mestieri", in grado di fornire con continuità personale qualificato ai cantieri nautici italiani. Un’iniziativa che dovrebbe coinvolgere imprese, enti locali, ministeri e istituti tecnici, in un modello formativo flessibile e strettamente legato al mondo produttivo.
"Dobbiamo creare qualcosa di condiviso tra tutte le aziende, su tutto il territorio – ha affermato Poerio – un percorso che permetta ai giovani, ma anche a chi vuole riconvertirsi da altri settori, di acquisire competenze pratiche spendibili subito nei cantieri".
Poerio sottolinea la necessità di un approccio pratico e moderno alla formazione, simile a quello degli ITS Academy: "Portiamo persone direttamente dal mondo dell’industria a insegnare ai ragazzi. Usiamo le tecnologie più avanzate che oggi sono disponibili anche nei cantieri. Formiamo operai in grado di utilizzare strumenti e processi all’avanguardia".
Il potenziale di un sistema formativo di questo tipo va oltre la risposta all’emergenza manodopera. Secondo Poerio, potrebbe rappresentare un’opportunità di rilancio per molte aree italiane: "Se non troviamo le risorse sul territorio, dobbiamo saperle attrarre anche dall’estero, ma sempre con un percorso di formazione chiaro, concreto, e in grado di generare inclusione e sviluppo locale".
Il comparto nautico italiano continua a segnare numeri positivi, trainato dalla qualità del prodotto e dall’eccellenza del design e della costruzione. Ma la carenza di personale rischia di frenare questa crescita. "Abbiamo bisogno di risorse per poter gestire il futuro – conclude Poerio – e dobbiamo iniziare subito. Senza operai qualificati, non c’è cantiere che possa funzionare".
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