Ritoccano dipinto rubato per non farlo riconoscere, in 6 denunciati dai carabinieri

di Michele Varì

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Bilancio NTpc: rinvenuto manoscritto rubato 39 anni fa. Spezzino nei guai per piscina abusiva

Ritoccano dipinto rubato per non farlo riconoscere, in 6 denunciati dai carabinieri
Per non rendere riconoscibile il dipinto in olio su tela di valore del maestro verista Arnaldo Ferraguti rubato in un'abitazione di Roma nel 1994 lo hanno deturpato ritoccandolo, aggiungendo sullo sfondo della scena una pianta in un vaso e un'edera. I carabinieri, come in un gioco del tipo “trova l'intruso”, se ne sono accorti accertando che si trattava di un'opera rubata denunciando le sei persone che in tempi diversi ne erano venuti in possesso prima di affidarlo ad una galleria d'arte di Genova nella speranza fosse venduto. Non solo, i carabinieri specializzati nel dare la caccia ai ladri d'arte hanno recuperato a distanza di 39 anni dal furto tre pagine strappate nella biblioteca nazionale universitaria di Torino da un manoscritto di grande valore di cui ne esistono sono due copie al mondo, a Torino, appunto, e in Belgio Alla Spezia invece denunciati i proprietari di una villa che pur avendo l'autorizzazione per una vasca per irrigare i campi si sono costruiti una piscina del tutto abusiva. Sono queste tre delle operazioni più importanti svolte nel 2018 dai carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) di Genova. Il bilancio dell'attività dei militari specializzati nel caccia ai beni culturali e ai reati nei confronti del paesaggio sottoposto a tutela è stato presentato dal comandante provinciale di Genova Riccardo Sciuto e dal maggiore Antonio Quarto, comandante del nucleo. Fra i dati salta all'occhio la diminuzione dei furti, in tutto 7, a cui fa però da contraltare l'aumento, ben 4, di quelli avvenuti in chiese e altri luoghi religiosi presi di mira perché quasi mai posseggono adeguati sistemi di protezione e vigilanza. I carabinieri del Tpc ligure nel 2018 hanno denunciato 44 persone  (più 69% rispetto al 2017), per la violazione del codice penale e delle normative che tutelano il patrimonio culturale nazionale: 17 per reati contro il paesaggio, illecita detenzione di reperti archeologici, contraffazione di dipinti e ricettazione di opere rubate. Attività che hanno consentito ai militari di recuperare 211 beni, di cui 156 reperti archeologici e 16 opere d’arte contraffatte, per un valore complessivo stimato di 850.000 euro. I carabinieri hanno anche recuperato in casa di un privato alla Spezia una collezione archeologica composta da vasi, monili e monete probabilmente trafugata in tombe etrusche e romane nel centro Italia. Sempre alla Spezia denunciati i proprietari di una villa che pur avendo l'autorizzazione per una vasca per irrigare i campi si sono costruiti una piscina del tutto abusiva. In tutto nel 2018 i carabinieri che tutelano i beni culturali hanno aumentato del 30% i controlli e la vigilanza delle aree tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali e del 143% nei negozi e nelle gallerie di antiquariato. Verifiche anche su 3000 beni archiviati nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal comando Tpc di Roma: quasi tutte opere d'arte poste in vendita da privati attraverso case d'aste o siti internet e collezioni di reperti di interesse archeologico. Un lavoro che ha permesso di dimezzare il numero dei furti di beni culturali Fra le operazioni del 2018 anche il recupero di 2 manoscritti del 1600, rubati in epoca sconosciuta presso un commerciante e rubati alla Congregazione di San Carlo Borromeo di Napoli e nella chiesa prioria di San Martino a Terenzano in Val d’Arno, nel piviere di Remola, a Firenze. Michele Varì

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