Risse notturne e tutti i rischi per il turismo della Liguria
di Paolo Lingua
Il dramma autostradale che dura da molte settimane, insieme ai rischi e alle paure per il coronavirus, ha messo in crisi il turismo in Liguria per questa sventurata stagione. Si parla di previsioni di calo del 35% rispetto alla media abituale, ma non è escluso che, quando si tireranno le fila alla fina di settembre, il crollo potrebbe tranquillamente aggirarsi intorno al 50%. In questi giorni vengono confermate diminuzioni delle presenze nel week end e annullamenti di prenotazioni negli alberghi e negli stabilimenti balneari.
Per adesso e per le settimane di luglio di hanno un poco più di presenze nel fine settimane, ma pesanti vuoti dal lunedì al venerdì. Era, per molti aspetti una situazione prevedibile, ma la ripresa di focolai infettivi in mote regioni ha fatto nascere timori e preoccupazioni. Una parte dei lavori sulle autostrade liguri dovrebbero essere completati per questo fine settimana, ma sappiamo che ne riprenderanno altri, su diversi tracciati. Il che frena sia i trasferimenti “brevi” sia quelli di maggior durata. Inoltre non mancano i dubbi sulla sospirata riapertura del ponte autostradale (che dovrebbe riprendere a funzionare entro Ferragosto) che, però, deve essere affidato come gestione ancora la Società Autostrade che comunque resta in conflitto teorico con il governo. Ma da qualche giorno, a frenare una sia pure blanda ripresa del flusso turistico, è emerso un nuovo fenomeno inquietante che ha messo in allarme un po’ tutti i sindaci dei comuni di tutte e due le Riviere.
Si stanno manifestando, soprattutto dopocena, risse, aggressioni, schiamazzi lungo le strade, le spiagge e le piazzette delle località turistiche. Da quel che sinora si è capito, si tratta di giovani di provenienza esterna (e quindi non locali) che si azzuffano, disturbano i passanti, molestano le ragazze o attaccano liti con atti di violenza. Non si comprende ancora se il fenomeno sia frutto di bande vere e proprie provenienti dal Piemonte e dalla Lombardia e da altre zone del Nord o soltanto di giovani inquieti che non trovano punti di sfogo alla voglia di vacanze (locali di ballo, discoteche, pizzerie, ecc.) e che si sfogano con manifestazioni di bullismo e di violenza gratuita.
Comunque sia, il fenomeno è grave e va bloccato sul nascere: tanto è vero che da Alassio a Santa Margherita alle Cinque Terre, polizia e carabinieri sono intervenuti con fermi e denunce dopo aver sedato violenze e tumulti che, sia chiaro, non hanno alcune valenza o provocazione di natura politica o ideologica e, quasi certamente, non sono frutto di progetti di malavita organizzata sui territori. Sembrano piuttosto manifestazioni gratuite, frutto di ignoranza e grettezza, ma che, proprio per questo, vanno subito bloccate e azzerata per evitare che si diffondano come una abitudine o come una sorta di comportamento “diffuso” per movimentare le notti estive d’un periodo di crisi e di nevrosi diffusa.
I sindaci e gli amministratori locali hanno tutte le ragioni di essere preoccupati, così come i responsabili delle forze dell’ordine, perché il fenomeno contribuisce a rendere diffidenti e preoccupati di potenziali turisti che, già, sulla base delle ultime e non liete notizie, calano di numero e mandano disdette. Ci sono quindi non poche preoccupazioni per il mese di agosto per il quale si sperava in una pur timida ripresa delle presenze che, a quanto risulta, sono per la quasi totalità italiane e legate alle regioni limitrofe alla Liguria, mentre è crollata per oltre il 90% la partecipazione degli stranieri che pure dilagavano per le Riviere.
Vedremo se con interventi preventivi e repressivi questo fenomeno di violenze gratuite e incivili potrà essere bloccato sul nascere. Ed è una ingiustizia per quel che riguarda il DNA del mondo vacanziero ligure che è sempre stato dominato dal piacere del mare, dei ristoranti, dei locali o soltanto dal passeggiare dopocena per le strade e le piazzette di centri molto e belli e anche con grandi valori storici e artistici. Assurdo peggiorare una stagione purtroppo nata all’insegna della malasorte, senza colpa di nessuno. La Liguria non se lo merita.
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