Rigassificatore, 83 insegnanti si oppongono al progetto della nave al largo di Vado: "Turismo a rischio: in gioco il futuro dei nostri ragazzi"

di Redazione

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Lettera indirizzata al presidente di Regione: "Forti perplessità, territori non coinvolti"

Rigassificatore, 83 insegnanti si oppongono al progetto della nave al largo di Vado: "Turismo a rischio: in gioco il futuro dei nostri ragazzi"

Un gruppo di 83 insegnanti del Nuovo Polo Scolastico di Finale Ligure ha reso pubblica una lettera per prendere posizione contro il possibile arrivo a Vado Ligure nel 2026 della nave rigassificatrice Golar Tundra, attualmente ormeggiata a Piombino. Una posizione che fa seguito a quella dell'Istituto Comprensivo di Quiliano, duramente criticata dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

"Noi docenti, in qualità di liberi cittadini - scrivono nella lettera - intendiamo esprimere solidarietà alla dirigente dell'IC di Quiliano per il grave atto intimidatorio di cui lei e il suo collegio docenti sono stati bersaglio da parte della Regione Liguria".

Anche gli insegnanti di Finale esprimono "forti perplessità" sul progetto del rigassificatore, "non solo perché è stato portato avanti escludendo dal tavolo decisionale le rappresentanze dell'intera provincia, ma anche per gli enormi rischi ambientali e di salute che esso comporta. Per la realizzazione degli impianti verranno infatti sacrificati territori che negli anni hanno visto il fiorire di importanti presidi slowfood, chilometri di spiagge che hanno guadagnato la Bandiera Blu, nonché l'area marina protetta dell'isola di Bergeggi".

E secondo i docenti le ripercussioni negative potrebbero riguardare anche il turismo e quindi il futuro lavorativo degli studenti: "Ogni anno, presso il nostro istituto, si diplomano tantissimi giovani formati per intraprendere una carriera nel settore turistico e alberghiero. L'installazione della nave Golar Tundra al largo della rada di Savona e Vado Ligure avrà un enorme impatto sui flussi turistici e metterà a rischio tantissimi posti di lavoro, costringendo molti giovani a emigrare e a spendere all'estero le competenze acquisite nella scuola pubblica italiana".