Report truccati sui viadotti, vertici di Autostrade e Spea indagati per falso

di Fabio Canessa

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Svolta nell'inchiesta bis su altri cinque viadotti autostradali, tre sono in Liguria

Report truccati sui viadotti, vertici di Autostrade e Spea indagati per falso
Svolta nell'inchiesta bis sui falsi report su cinque viadotti autostradali, nata dalle indagini sul crollo del ponte Morandi. Tra gli indagati ci sono Michele Donferri Mitelli, responsabile nazionale delle manutenzioni di Autostrade (da poco trasferito ad altro incarico) e l'amministratore delegato di Spea (la società controllata del gruppo Atlantia che si occupa delle manutenzioni). Sono accusati di aver falsificato i report sulla manutenzione di alcuni viadotti, di cui tre in Liguria: il 'Sei Luci' nel tratto terminale della A7 verso Genova, il 'Pecetti' della A26 vicino all'abitato di Mele e il 'Gargassa', sempre sulla A26, nel territorio comunale di Rossiglione. La nuova indagine era culminata a fine gennaio nell'iscrizione nel registro degli indagati di 12 persone tra tecnici e ingegneri di Spea e alcuni vertici del tronco pugliese delle autostrade. Con l'iscrizione di Donferri e Galata per falso, per gli inquirenti dunque anche Aspi sapeva che i report sui viadotti erano falsati. L'indagine riguarda altri due viadotti in stato critico tra cui il 'Paolillo' in Puglia e il Moro in A14 Secondo i militari del primo gruppo della Guardia di Finanza di Genova, il gruppo avrebbe 'edulcorato' le relazioni sullo stato dei viadotti controllati. Per l'accusa, in certi casi, i report erano quasi routinari e quindi non corrispondenti al vero stato dei viadotti. La circostanza era emersa nel corso degli interrogatori dei testimoni durante le indagini sul crollo di Ponte Morandi. In particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report "talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri (ingegnere di Spea, indagato nella inchiesta principale sul crollo del Morandi e in questa seconda indagine) mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri". AUTOSTRADE GARANTISCE: "VIADOTTI SICURI" Autostrade per l'Italia, come già fatto più volte in passato, conferma le condizioni di assoluta sicurezza dei 5 viadotti e su tale questione ribadisce la massima collaborazione con gli organi competenti". Lo scrive la società in una nota riferendosi all'indagine bis sui falsi report su cinque viadotti autostradali, nata dalle inchieste sul crollo del ponte Morandi. "Lo scorso 4 dicembre - dice Aspi nella nota -, la società ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report sui viadotti in questione, sulla base delle informazioni fornite dalle competenti Direzioni di Tronco. Report contenente il dettaglio degli interventi manutentivi già realizzati o in corso nonché lo stato delle verifiche effettuate. Le opere in questione sono state tutte oggetto di ispezione da parte dei competenti uffici del Ministero. Autostrade per l'Italia, sempre nello spirito di massima trasparenza, ha realizzato sul proprio sito un'area denominata "Informazioni sulla sicurezza dei viadotti" dove è stata fornita una sintesi dettagliata sui controlli e sulle manutenzioni relative a queste infrastrutture". DONFERRI: "EMERGERA' LA MIA ESTRANEITA'" "In relazione alla notizie che riguardano un mio coinvolgimento nella presunta falsificazione dei rapporti di ispezione predisposti da Spea, preciso che non conosco assolutamente la ragioni della mia iscrizione nel registro degli indagati, in quanto nessun addebito specifico mi è mai stato contestato e non sono neanche in grado di immaginare a quale vicenda si possa riferire". Lo afferma l'architetto Michele Donferri Mitelli a proposito degli ultimi sviluppi dell'inchiesta di Genova. "Sono sereno e fiducioso nell'operato della Magistratura e sono, altresì, convinto che, all'esito delle indagini, verrà riconosciuta l'insussistenza dei fatti e la mia totale estraneità agli stessi", conclude Donferri Mitelli.