Regionali, Marco Bucci pronto a dire sì: il sindaco ha chiesto 24 ore per riflettere
di Matteo Cantile
I veti incrociati hanno stoppato le candidature Cavo e Piciocchi. In caso di rinuncia del primo cittadino di Genova potrebbe tornare in gioco Carlo Bagnasco
24 ore per decidere, con una forte propensione a rispondere "sì". Le pressioni arrivate da Roma stanno dando i frutti sperati, Marco Bucci è pronto a candidarsi per il centrodestra alla presidenza della Regione.
L’accelerazione è arrivata tra la serata di lunedì e questo martedì: con i veti incrociati che hanno stoppato le candidature di Ilaria Cavo e Pietro Piciocchi la coalizione si è trovata di fronte a un rebus irrisolvibile. Caduta l’ipotesi Rixi, azzerati tutti i profili civici via via sondati, ritenuta meno praticabile l’ipotesi dell’ex sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco (che pure è stato in gioco fino all’ultimo e potrebbe tornare in pista in caso di clamoroso dietrofront), del mazzo è rimasto solo il nome del sindaco di Genova. Che, nella logica dell’attuale maggioranza, è l’unico candidato in grado di contendere vittoriosamente la presidenza della Regione all’uomo scelto dal campo largo per riportare a sinistra la Liguria, Andrea Orlando.
Sembra di essere nel bel mezzo di una pazzesca serata al casinò: il centrodestra prova l’all-in, consapevole che con questa scelta può superare con un balzo la crisi che si è aperta il 7 maggio scorso con gli arresti di Giovanni Toti ma, allo stesso tempo, rischia di radere al suolo la propria presenza in Liguria in un colpo solo.
Candidandosi alla presidenza della Regione, infatti, Bucci può mettere a repentaglio anche la stabilità, finora indiscussa, del Comune di Genova. Vero è che il primo cittadino potrebbe candidarsi senza rassegnare le dimissioni da palazzo Tursi, ma è altrettanto vero che mentre una vittoria riporterebbe Genova al voto la prossima primavera per scegliere un nuovo Sindaco (nel caso Pietro Piciocchi è il candidato in pectore), una sconfitta getterebbe nel baratro tutta l’esperienza del centrodestra nella nostra Regione.
24 ore, un giorno di riflessioni, si decide giovedì. E quella che sembrava solo una clamorosa suggestione sta per diventare la carta a sorpresa delle elezioni regionali.
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