Quali strategie sulle aree ex Ilva di Cornigliano?
di Paolo Lingua
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Il Punto di Paolo Lingua
Le istituzioni pubbliche genovesi (Regione, Comune, Autorità Portuale, Società per Cornigliano, Città Metropolitana) non possono in qualche modo giocare “ai quattro cantoni” sulle aree portuali e di confine dove possono essere collocate, definite o trasferite attività imprenditoriali, non si capisce bene se con o senza gara pubblica.
In effetti, da molti mesi e anche più, siamo di fronte a un sorgere e risorgere di illazioni, di ipotesi di progetti a volte accompagnati da slogan, annunci, ipotesi poi abbandonate e dimenticati. Non c’è obiettivamente una logica, ma si gioca, quasi sempre, sulla pelle di aziende e di lavoratori che potrebbero vedersi trasferiti con danni economici o perdita reale a concreta di posti di lavoro.
Il tema, accentuato sul piano della propaganda in questo periodo elettorale, ha provocato una lettera aperta, dal tono civile, che i dipendenti della “Spinelli srl” che opera appunto sulle aree ex Ilva di Cornigliano hanno inviato alle autorità e alle istituzioni. Si è parlato infatti d’un possibile loro trasferimento (ma dove? Ma come?) a favore d’una collocazione delle imprese Carmagnani e Superba, gestrici di depositi petroliferi, e che da tempo dovrebbero essere trasferite da Multedo in zone ipoteticamente meno pericolose rispetto ad aree densamente abitative.
Ma il ,discorso che riguarda la Carmagnani e la Superba ha avuto non pochi zig zag. S’è adombrata l’ipotesi dell’area ex Enel sotto la Lanterna, si è passati poi alla diga di Voltri-Prà e, in più occasioni, dell’area ex Ilva. In tutti i casi, per la verità, ci sono state obiezioni da parte dei cittadini delle zone vicine e di rilievi di potenziali pericolosità. Al tempo stesso si è discusso di collocazioni imprenditoriali ottenuto senza gara pubblica.
Ora i dipendenti della “Spinelli srl” esprimono la loro preoccupazione perché il bando che avrebbe dovuto mettere definitivamente la parola fine sulla loro presenza precaria con una convalida definitiva. Com’è noto il gruppo “Spinelli srl” si è spostato dagli Erzelli sin dal 2006 a Cornigliano con un contratto siglato da Regione, Comune, Provincia, Autorità Portuale e Società per Cornigliano.
La vicenda è decollata con la trasformazione degli Erzelli con una differente strategia (Sviluppo tecnologico, università, potenziale ospedale, ecc.) e il gruppo Spinelli ha accettato il trasloco. Ma non è mai venuta la convalida definitiva, anche se poi l’azienda è cresciuta e ha incrementato la sua attività e il numero dei dipendenti: ha inoltre ulteriori prospettive di incremento, tanto è vero che è interessata anche alle aree cosiddette “sotto la Lanterna”, anche per i collegamenti con il gruppo Msc e altre ipotesi concrete di sviluppo.
In effetti, negli ultimi tempi ci si è resi conto della urgenza d’una regia accorta e capace di valutare le prospettive di mercato per quel che riguarda tutte le attività in qualche modo collegate al porto e allo shipping. Non è possibile oscillare, cercando di guadagnare i favori – veri o presunti – dell’opinione pubblica su ipotesi che sovente poi non hanno concrete prospettive di funzionamento.
Hanno ragione perciò i dipendenti della “Spinelli srl” a chiedere un incontro con le istituzioni per domandare chiarezza e comprendere quale sia la rotta che si intende percorrere e quali sono le finalità da perseguire, tenendo conto di quello che è realmente l’interesse pubblico anche quello dei lavoratori e delle loro famiglie. E’ indubbio però che, sia pure senza eccessi mediatici, le istituzioni, in tempi non eccessivi, devono valutare, decidere e puntare alle soluzioni miglio, ma quelle soprattutto che offrono chances concrete di sviluppo e di crescita.
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