Quagliarella, è la fine di un incubo: arrestato il poliziotto stalker

di Marco Innocenti

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L'agente era già stato sospeso dal servizio: dovrà scontare 4 anni e 6 mesi

Quagliarella, è la fine di un incubo: arrestato il poliziotto stalker

E' la fine definitiva di un vero e proprio incubo per Fabio Quagliarella. La Polizia di Castellammare di Stabia, insieme con l'Arma dei Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, nel pomeriggio di ieri hanno eseguito l'ordine di carcerazione emesso dalla Procura ai danni di Raffaele Piccolo, il poliziotto 54enne che aveva perseguitato l'attaccante blucerchiato, allora in forza al Napoli. Dovrà scontare una pena di 4 anni e sei mesi per atti persecutori, calunnia e sostituzione di persona.

Dalle indagini è emerso che Piccolo, per anni, aveva inviato messaggi anonimi alle proprie vittime, fra cui anche Quagliarella, minacciandole di diffondere false accuse di pedofilia o di collusione con le cosche camorristiche. L'ex poliziotto aveva conosciuto Quagliarella nel 2000, quando il calciatore si rivolse a lui per risolvere un piccolo problema col cellulare, senza sospettare che da quel giorno sarebbe cominciato il suo calvario. Ogni minaccia, ogni lettera anonima, ogni messaggio minatorio veniva regolarmente denunciato ma Quagliarella sporgeva denuncia all'amico poliziotto e questi non la trasmetteva. 

Solo nel 2010 l'attaccante iniziò a sospettare qualcosa e decise di cambiare strada, denunciando i fatti direttamente in Procura. Scattarono le indagini e la verità venne alla luce. Ormai però il legame tra Quagliarella e i tifosi del Napoli si era incrinato, tanto che l'attaccante fu ceduto alla Juventus. I tifosi partenopei non la presero bene e ogni volta che Quagliarella tornava a Napoli non perdevano occasione per sommergerlo di fischi, fino al 2017 quando arrivò la condanna di secondo grado a carico di Piccolo. A quel punto, fu lo stesso giocatore a raccontare quanto accaduto e a spiegare i veri motivi del suo allontanamento dal Napoli, in un video messaggio ai suoi ex tifosi.